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Torino – Il gip di Torino Giulio Corato ha convalidato l’arresto dei tre cittadini di origini albanesi fermati dai carabinieri per l’omicidio di Roberto Mottura, l’architetto 49enne ucciso lo scorso giugno dai ladri in fuga nella sua abitazione di Piossasco, nel Torinese.
Si tratta di Emirjon Marjini, 29 anni, domiciliato a Torino ma senza una residenza stabile, ritenuto dagli inquirenti il basista della banda e anche quello che aveva addosso la pistola.
Con lui c’erano due complici, entrami residenti in provincia di Caserta e ora reclusi a Santa Maria Capua Vetere. Sono Mergim Lazri, 24 anni e il 26enne Flaogert Syla.

I tre albanesi, pregiudicati, sono accusati a vario titolo di concorso in omicidio, tentata rapina in abitazione e porto abusivo di arma da sparo clandestina.
Nel corso dell’operazione due dei tre fermati, con altri due connazionali, sono stati arrestati in flagranza anche per detenzione di armi e droga e per resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, nel corso delle perquisizioni eseguite a Torino, sono stati trovati e sequestrati anche un fucile da caccia modificato, risultato rubato in Piemonte nel maggio 2021, e circa 600 grammi tra cocaina e hashish, sostanze da taglio e arnesi da scasso.

Erano nascosti nel doppiofondo di una valigia i 600 grammi di droga sequestrati dai carabinieri del Comando provinciale di Torino nell’ambito dell’operazione che ha portato al fermo, e all’arresto, dei tre presunti autori della rapina in cui lo scorso giugno a Piossasco (Torino) è morto l’architetto 49enne Roberto Mottura. Lo stupefacente è stato sequestrato a Emirjion Margjini, 29 anni. Gli inquirenti ritengono sia stato lui a esplodere il colpo di pistola calibro 22 che ha reciso l’arteria femorale e ucciso la vittima.