- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Caserta – Caserta maglia nera per i fenomeni connessi del lavoro nero e del caporalato. Emerge dai controlli effettuati da gennaio ad oggi dai Carabinieri del Comando Tutela del Lavoro, che hanno riscontrato una percentuale del 70% di manodopera irregolare, specie nell’agricoltura. Qualche giorno fa, i dati dei controlli nei primi 11 mesi del 2017 sono stati illustrati a livello nazionale alla presenza del Ministro del Lavoro Poletti, del Comandante Generale dell’Arma Del Sette e del Comandante nazionale dello Speciale Reparto dell’Arma Macrì.

La media italiana di lavoro nero in relazione ai controlli realizzati è del 22%, a Caserta è oltre il triplo; un trend ampiamente negativo confermato anche dagli ultimi controlli effettuati nel Casertano dai Carabinieri del NIL e dagli Ispettori del Lavoro, che ha fatto  registrare un costante utilizzo della manodopera irregolare, nonostante la pressante attività di verifica aziendale. Nelle ultime due settimane, infatti, nel corso di 63 ispezioni in aziende di Terra di Lavoro, sono stati adottati ben 44  provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera “in nero”; solo 19, dunque, le attività risultate regolari.

Nel corso delle verifiche sono stati controllati bar, opifici, carrozzerie, cantieri edili e attività di ristorazione: su 159 lavoratori trovati in servizio, 120 erano completamente in “nero”. I controlli hanno riguardato anche il rispetto delle norme in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavori; in tale contesto sono state applicate 28 prescrizioni e sono stati denunciati 12 datori di lavoro, cui sommo state contestate anche sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 450.000 euro. Non va meglio sul fronte del caporalato, fenomeno spesso gestito da cittadini dell’est e che vede come vittime soprattutto stranieri comunitari; da inizio anno, hanno fatto sapere la direttrice dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta Anastasia Giuffrida e il Comandante dei Carabinieri del NIL di Caserta Nicola Saponara, sono state effettuate 58 ispezioni ad aziende agricole dove è stata verificata la posizione di 262 lavoratori, di cui 155 “in nero”, compresi 15 extracomunitari clandestini, con 5 datori di lavoro denunciati per violazione al Testo Unico sull’immigrazione.

Tre i soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di caporalato anche una cittadina bulgara. Dai controlli è emerso infatti che sono proprio i lavoratori bulgari, con i rumeni e gli ucraini, ad essere quelli maggiormente utilizzati nel lavoro sui campi, per i quali si registra – al tempo stesso –  la percentuale più elevata di “lavoro nero”  (90 su 123 controllati). In calo invece l’utilizzo di manodopera extracomunitaria. Anche nel corso di tali sopralluoghi sono stati denunciati 38 imprenditori per la violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.