- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Caserta – Tempi d’attesa migliorati e trasparenza delle prenotazioni garantita. Queste le somme tirate sul fronte liste d’attesa dal Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva che da oltre vent’anni opera sul territorio casertano a sostegno di una sanità “sana”.

“Quando nel 2010 fu emanato il piano di governo per le liste d’attesa , i risultati da conseguire sembravano  impossibili – spiega Lorenzo Di Guida, responsabile per Caserta di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato -. Ad oggi, grazie alle sferzate della Regione Campania e alla determinazione di molti dirigenti e professionisti, si può dire che la meta è quasi raggiunta”.

Due le realtà sanitarie casertane poste in esame dal punto di vista del cittadino: l’Azienda Ospedaliera  “S. Anna e S. Sebastiano» di Caserta e l’Asl Caserta che ricopre l’intera provincia.

I dati riferiti al Nosocomio cittadino sono di certo più univoci e circostanziati rispetto a quelli relativi all’Asl CE che, riferendosi a tutto il territorio provinciale, giocano sulla compensazione tra realtà più e meno virtuose.

“La nostra associazione ha richiesto già sei mesi fa  i dati specifici per ogni distretto – sottolinea Di Guida – ma ad oggi la nostra richiesta è rimasta inevasa”.

Sta di fatto che mentre l’Ospedale di Caserta, dopo anni di criticità e problemi anche di natura giudiziaria, oggi vive una rimonta che sa di riscatto, il distretto Asl Ce ancora stenta a raggiungere i parametri fissati sul fronte delle attese che il cittadino deve mettere in conto per ricevere visite specialistiche e prestazioni diagnostiche.

L’optimum da raggiungere è quello di un massimo di 30 giorni solari d’attesa per ricevere visite specialistiche e 60 giorni solari per prestazioni diagnostiche come Tac, risonanze magnetiche, spirometrie, e così via.

Inoltre il piano stabilisce classi di priorità per prescrizioni mediche che indicano la dicitura “urgenza”: in questi casi il cittadino ha diritto alla visita specialistica indicata entro 72 ore, ossia 3 giorni solari.

Tempi d’attesa quasi tutti rispettati e conformi all’Ospedale di Caserta, dove restano fuori tempo limite d’attesa le liste oculistiche, dove l’attesa è di 60 giorni, quelle di neurologia dove l’attesa è di almeno 45 giorni, e la colonscopia dove i tempi di attesa solo 100. Sospesa la rettoscopia per mancanza di personale.

Meno rosea la situazione all’Asl Ce dove, stando ai dati ultimi di dicembre 2017, con la diagnostica prevista entro 60 giorni solari, si è fuori sul fronte colonscopie con 188 giorni di attesa, gastroscopie con 124 giorni di attesa, e fondo oculare con 87 giorni di attesa.

Sul fronte delle visite specialistiche, invece, sembrerebbero fuori target quelle di chirurgia vascolare con tempi di attesa di 56 giorni.

Tutto migliorabile e, in alcuni casi, migliorato con un elemento che svetta su tutti: la gestione trasparente e informatizzata delle liste di attesa per alcuni interventi di “elezione” ossia non urgenti, come ad esempio interventi di cataratte o correzione ernie, che il cittadino sceglie di effettuare presso uno specifico ospedale piuttosto che in un altro.

Una richiesta ben rimarcata ad agosto scorso dalla Regione Campania, e rispettata da aziende sanitarie sia locali che ospedaliere a garanzia di pari trattamento tra pazienti in liste d’attesa rese consultabili e trasparenti.