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Caserta – Non solo terreni e mare, è malata anche l’aria che respiriamo. Nei giorni scorsi c’è stato l’ennesimo sforamento per quanto riguarda i livelli di concentrazione di polveri sottili. La centralina di Corso Giannone, installata in prossimità della scuola De Amicis e della piscina comunale, ha segnalato una concentrazione delle Pm di 56 microgrammi per metro cubo nonostante la concentrazione massima prevista sia di 50 microgrammi al giorno. Non è la prima volta che i dati sulla qualità dell’aria risultano preoccupanti. Infatti, sebbene gli sforamenti annuali si siano ridotti rispetto a due anni fa, la situazione resta preoccupante. Dall’inizio dell’anno, le apparecchiature di via Giannone, hanno registrato ben 13 volte il superamento della concentrazione massima di polveri sottili, quattro a gennaio, quattro a febbraio, uno a marzo, due ad aprile, il peggiore a maggio che ha registrato il record di 113 microgrammi di particolato, ed infine uno giovedì scorso. Ormai basta respirare per ammalarsi. Tra i disturbi attribuiti al particolato fine e ultrafine (PM10 e soprattutto PM2,5) vi sono patologie acute e croniche a carico dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio. Queste polveri sono in grado di penetrare profondamente nei polmoni, specie durante la respirazione dalla bocca. Non sorprende, dunque, che in queste condizioni, negli ultimi anni, i tumori stiano aumentando, colpendo chiunque.