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Dopo giorni di notizie non confermate e carrellate di foto sull’allestimento di un matrimonio “vip” alla Reggia di Caserta, il direttore Mauro Felicori svela il mistero su facebook alla vigilia della festa, fissata per oggi, e lo fa conciato da  “Boss delle cerimonie” alias don Antonio Polese protagonista del docu-reality di Real TV che raccontava di sfavillanti quanto trash matrimoni, comunioni e anniversari napoletani.

 “Con questo foto-montaggio mi prendono in giro (cercano di prendermi in giro) per la concessione di spazi della reggia, fuori dagli orari di apertura del museo, ad una festa di matrimonio” scrive Mauro Felicori sulla sua pagina social a commento della foto-montaggio che lo ritrae nella veste di don Antonio Polese.

Poi conferma la notizia e aggiunge: “Io non ci vedo niente di male, avremo un ricavo da usare a fini culturali, abbiamo concordato regole di tutela del bene; ci basiamo su regole consolidate per tanti eventi, ma come matrimonio è una esperienza nuova, ne trarremo insegnamenti per fare meglio in futuro, ma perché scandalizzarsi pregiudizialmente?”

Le voci sulla festa di matrimonio di domani nella Sala Romanelli del monumenti, trovano conferma anche sull’incasso previsto per il monumento, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 50mila euro, sborsati da un misterioso ambasciatore argentino con tanto di annuncio di Belen Rodriguez tra gli invitati.

E mentre fioccano le contestazioni di quanti ricordano il no al matrimonio di Carlo di Borbone nel ’98, e quello assestato qualche anno fa alla fantasie di Naomi Campbell, vere o presunte, c’è chi dimentica il passaggio epocale vissuto dalla Reggia negli ultimi tre anni in virtù della Riforma Franceschini, scorporata dalla Soprintendenza di Beni culturali di Caserta e Benevento e lasciata in balia della sua anelata autonomia.

Una riforma che, tra le altre cose, mira ad incrementare il numero di presenze ai monumenti italiani e che, se da una parte apre gratuitamente i suoi tesori al pubblico, dall’altra sprona i direttori dei musei autonomi come la Reggia a batte cassa ad ogni evento possibile, abdicando di fatto sul gusto e sull’opportunità delle iniziative con buona pace dei palati fini

E se non si vorrà correre il rischio di essere tacciati come antidemocratici e classisti, come annuncia lo stesso Felicori questo “matrimonio è una esperienza nuova, ne trarremo insegnamenti per fare meglio in futuro”, magari per ospiti meno blasonati ma altrettanto denarosi e in vena di far festa.

“Comunque anche conciato da maitresse, non sono poi da buttare, via !” conclude scherzosamente il direttore Felicori, forse sognando per la Reggia lo stesso successo del castello “La Sonrisa” di don Antonio Polese.