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Caserta – “Quello che intendiamo portare sotto i riflettori di tutta Europa è una mattanza inutile quanto silenziosa che si sta consumando oramai da troppo tempo e che sta mettendo in ginocchio un’intera filiera. Un comparto che rappresenta da sempre un fiore all’occhiello del made in Campania e del made in Italy, che rischia ora il tracollo. La strage delle bufale, concentrata negli allevamenti della provincia di Caserta, è nelle cifre e nei dati drammatici che andiamo denunciando da anni. Ad oggi contiamo più di 140mila capi abbattuti in dieci anni, il 98% dei quali risultati sani. Le conseguenze sono state drammatiche: 300 aziende hanno chiuso i battenti e oltre 5mila lavoratori sono finiti in mezzo a una strada. Un dramma consumato con la connivenza di una giunta regionale sorda alle richieste degli allevatori e decisa a perpetuare un piano che rischia di devastare definitivamente un settore trainante dell’economia della Campania”.

Così l’europarlamentare del gruppo Greens-Efa Piernicola Pedicini, nell’aprire i lavori della quinta edizione degli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino, organizzata nella Sala del Parlamento Europeo a Roma e sollecitata dal Coordinamento Unitario del Patrimonio Bufalino. Presenti sindaci e amministratori del Casertano, oltre che parlamentari e consiglieri regionali che da anni seguono la vicenda.

Pretendiamo – sottolinea Pedicini – che la Campania recepisca le norme regolamentari europee sulla distinzione tra caso sospetto e caso confermato. Che sia prevista una controperizia su richiesta degli allevatori, da tenersi prima degli abbattimenti di casi sospetti, e che siano adeguati i kit diagnostici, atteso che quelli utilizzati ad oggi hanno portato all’uccisione oltre 100mila capi sani. Ma ora vanno accertate le responsabilità di chi, in questi anni, si è arrogato il diritto di vita e di morte di interi allevamenti e che, in nome di non meglio precisati interessi, ha messo in ginocchio un comparto. Il commissariamento della sanità veterinaria regionale e le dimissioni dell’assessore regionale Caputo e quelle del direttore dello zooprofilattico Caputo sarebbero oggi un atto più che dovuto. Assieme alle scuse del governatore De Luca a un’intera categoria”.