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Caserta – Si terrà il 14 marzo prossimo l’udienza del Tribunale del Riesame di Napoli che dovrà decidere se concedere i domiciliari al prete di Casapesenna (Caserta) don Michele Barone, finito in carcere con l’accusa di aver maltrattato e abusato sessualmente di tre donne, tra cui una minore di 14 anni, convincendole di essere possedute dal demonio.

E’ stato il legale del sacerdote, Carlo Taormina, a presentare istanza di concessione dei domiciliari al Riesame dopo che il Gip di Santa Maria Capua Vetere Ivana Salvatore, il 6 marzo scorso, aveva rigettato la stessa richiesta. Il Gip ha però deciso di far tornare in libertà i genitori della 14enne, anch’essi difesi da Taormina, che erano stati arrestati insieme a Don Michele con l’accusa di non aver impedito gli abusi, finendo però agli arresti domiciliari. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia effettuato dopo l’arresto, don Michele ha sempre negato di aver maltrattato e abusato delle donne che sottoponeva a riti di esorcismo.

Ha inoltre affermato che la Diocesi di Aversa ha sempre saputo delle sue pratiche, autorizzandolo espressamente; circostanza, questa, fermamente negata dal Vescovo Angelo Spinillo; l’alto prelato, sentito nei giorni scorsi come persone informata sui fatti alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha confermato che la Diocesi ha fatto tutto il possibile quando è venuta a sapere della pratiche non autorizzate, ammonendo don Michele e sospendendolo dal servizio. Il Riesame dovrà pronunciarsi anche sulla posizione del funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, attualmente ai domiciliari con l’accusa di non aver impedito gli abusi del prete e di aver provato a convincere la sorella della minorenne a ritirare la denuncia presentata al Commissariato di Chiaiano (Napoli).