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Caserta – “Con l’arrivo del 2020, nulla è cambiato nella gestione delle politiche sociali dell’Amministrazione targata Carlo Marino, anzi cambiano gli attori ma non si vede all’orizzonte nessun segnale di reale cambiamento nelle logiche e nei servizi per le fasce deboli della nostra città“. Lo scrive in una nota il gruppo consiliare di Italia Viva che bacchetta il primo cittadino e i dirigenti di Palazzo Castropignano.

Secondo i consiglieri Gianfausto Iarrobino, Mario Russo, Roberto Peluso, Giovanni Megna e Pasquale Antonucci, i dirigenti comunali, nonostante gli indirizzi unanimi del Consiglio Comunale, “restano indifferenti e continuano a fare orecchie da mercante, forse per poca preparazione e/o attitudine al problema, forse perché ci vogliono troppe energie per affrontarlo in maniera seria e significativa e queste energie vengono impiegate per finalità diverse“. La compagine renziana spiega come siano rimasti senza seguito amministrativo gli appelli in Consiglio comunale più volte indirizzati al Segretario generale, e condivisi dall’intero gruppo di Italia Viva, dal consigliere Mario Russo, affinché vigili sull’applicazione dei contratti e sulle mancate spettanze lamentate da tempo dagli operatori impiegati nelle cooperative sociali.

Ma ancor più imbarazzante per l’inerme amministrazione in carica – scrive il gruppo consiliare di Italia Viva – è la vicenda portata in aula con la mozione sul PON inclusione approvata da mesi all’unanimità del Consiglio comunale e rimasta lettera morta rispetto ai contenuti di trasparenza e verifica dei servizi erogati con un finanziamento di circa 2 milioni di euro! Non vi sono tracce dei sussidi da erogare tramite i progetti Home Care Premium e voci di corridoio parlerebbero anche di annualità perse dal Comune di Caserta. Non vi è traccia nemmeno del lavoro promesso il 30 Aprile in Consiglio Comunale dall’assessore Pontillo per una ricognizione generale sull’uso degli spazi presso la Caserma Sacchi, per cui “non sappiamo, ad oggi, nemmeno se esistano associazioni di volontariato che attraverso sportelli di ascolto similari, stiano svolgendo un ruolo gratuito e meritevole, sono allocate all’interno della Caserma Sacchi“, concludono i consiglieri comunali.