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“Si” a Letta purché vi sia “necessaria chiarezza di mandato fino al 2023”. In una lettera inviata al presidente dell’assemblea nazionale del Pd, il circolo democrat di Caserta, guidato dal segretario Enrico Tresca, interviene sulla discussione in seno al partito seguita alle dimissioni del segretario Zingaretti e sulla proposta di designare Enrico Letta alla segretaria nazionale. Una lettera che esprime il “sentire” della base e che è una dura critica a ciò che sta avvenendo nel partito. “Abbiamo sostenuto con convinzione la segreteria Zingaretti – si legge – forte è il senso di sconcerto dei nostri elettori e dei nostri concittadini per quello che sta accadendo. La rappresentazione di un partito attento solo alle sue dinamiche interne e ai suoi posizionamenti svilisce l’impegno di tanti di noi e suscita spaesamento e delusione nella nostra comunità, sentimenti che speriamo non si traducano in rabbia e distacco. E tutto questo mentre siamo alle prese con la più grave crisi del dopoguerra, che innesca ricadute pesantissime in un tessuto economico sociale già fragile e precario, in cui ad esempio il reddito di cittadinanza riguarda centinaia di concittadini in difficoltà già da prima del Covid”.

“Il Partito – prosegue la lettera – nel 2019 è uscito da un isolamento nello scacchiere politico che lo condannava all’irrilevanza dopo le sciagurate elezioni del 2018, quando ha deciso di sostenere il governo Conte. Ma la vita del Partito non può risolversi nella funzione di governo. Anzi, quella funzione deve essere occasione per innervare un dibattito diffuso sulla proposta riformista per il Paese, a partire dalla condizione data, cioè la crisi sanitaria, economica e sociale, e dalle parole e dai volti di chi la crisi la sta attraversando. Il Partito invece a noi in periferia dà l’impressione di non esserci stato in nessuna delle sue articolazioni. Il Paese non sarà più quello di prima. Dunque bisogna immaginare e costruire un futuro nuovo. E noi non possiamo stare fermi”. Ecco quindi l’apertura verso un allargamento deciso dell’area riformista e un “sì” convinto a Letta. “La direzione verso il futuro attraverso un campo largo riformista, che vada oltre il PD e che veda nel PD uno dei soggetti politici che se ne assuma le responsabilità di prospettiva, non è rinviabile. Per questo riteniamo che la proposta di affidare la guida del Partito a Enrico Letta debba essere accompagnata dalla necessaria chiarezza di mandato fino al 2023, in modo che si organizzi la discussione sul futuro del Paese”.