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Caserta  – L’Asl di Caserta e il Comune di Castel Volturno hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile nell’udienza preliminare, in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di 36 persone imputate a vario titolo di corruzione, falso, indebita induzione, in relazione ai lavori di ampliamento del “Pineta Grande Hospital” di Castel Volturno. Non ha avanzato invece alcuna richiesta la Regione Campania, nonostante tra gli imputati compaiano anche importanti funzionari regionali della sanità.

Oggi c’è stato il secondo appuntamento con l’udienza preliminare al termine del quale il Gup Alessandra Grammatica dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati – qualcuno potrebbe anche fare richiesta di riti alternativi – e i due enti pubblici hanno chiesto di costituirsi, trovando l’opposizione degli avvocati degli imputati, che hanno formulato numerose eccezioni, di cui si discuterà nella prossima udienza del 17 febbraio. Solo dopo la discussione, il giudice deciderà se ammettere in giudizio Asl e Comune; da quel momento l’udienza preliminare dovrebbe entrare nel vivo, con le probabili richieste istruttorie. Tra gli imputati vi sono l’imprenditore della sanità Vincenzo Schiavone, proprietario della clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno, delle case di cura “Padre Pio” di Mondragone, “Villa Bianca” di Napoli, e “Villa Ester” di Avellino, con alcuni suoi collaboratori, i funzionari della Regione Antonio Postiglione (dirigente del settore sanità), Antonio Podda e Arturo Romano, il presidente di Aiop Campania (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Sergio Crispino, l’ex sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo con parte della sua giunta e alcuni ex consiglieri comunali, l’ex direttore generale dell’Asl di Caserta Mario De Biasio con cinque dipendenti, l’ex Sovrintendente di Caserta e Benevento Salvatore Buonomo e il funzionario Giuseppe Schiavone.

Per tutti, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto il rinvio a giudizio. Gli inquirenti ritengono che attorno ai lavori di ampliamento del “Pineta Grande Hospital”, importante struttura del litorale casertano che assiste anche migliaia di immigrati irregolari che vivono a Castel Volturno, si siano consumati numerosi illeciti, anche di carattere urbanistico. Il cuore dell’indagine verte intorno alle ipotesi corruttive contestate dalla Procura, ovvero alle assunzioni da parte di Schiavone, nelle proprie cliniche, di parenti amici di funzionari comunali e regionali, che in cambio avrebbero emesso provvedimenti di autorizzazione ad ampliare la clinica e aumentare i posti letto.