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Caserta – Rischiano il posto di lavoro i 64 dipendenti della Terra di Lavoro spa, società della Provincia di Caserta che si occupa di manutenzione delle strade e delle scuole superiori del Casertano, oltre che del controllo delle caldaie. Gli addetti sono praticamente fermi da mesi a causa della profonda crisi finanziaria della Provincia, che non ha soldi in cassa per far fronte alle manutenzioni e per rinnovare i contratto di servizio con la sua partecipata.

Già nei mesi scorsi i contratti per la manutenzione delle strade e delle scuole superiori del Casertano erano scaduti a causa delle difficoltà finanziarie della Provincia, e per i 64 lavoratori di Terra di Lavoro era rimasta solo l’attività di “controllo termico”, poca cosa per un numero così cospicuo di addetti. Solo il “pressing costante” dei sindacati aveva convinto a fine luglio il presidente della Provincia Silvio Lavornia a prorogare i contratti fino al 30 settembre; a Lavornia i sindacati avevano strappato anche la promessa di concedere un’ulteriore proroga fino al 31 dicembre prossimo. “Ma nell’incontro avuto oggi presso la sede della società – spiega Massimiliano Guglielmi, segretario della Fiom-Cgil di Caserta – i rappresentanti della Provincia non hanno confermato la volontà espressa dal presidente di assicurare le commesse fino al termine del 2017. Ci è stato confermato dall’azienda che i lavori attualmente in portafoglio consentono di potere arrivare non oltre il mese di ottobre determinando pesantissimi criticità sui mesi a venire. E’ il solito gioco di rimpallo delle responsabilità alle quali siamo stanchi di assistere. La politica – prosegue il sindacalista – deve mantenere gli impegni presi nei confronti dei 64 lavoratori e delle loro famiglie e tornare ad essere credibile. L’unico modo è confermare immediatamente le attività che traguardano il 2017 e, contemporaneamente, affrontare il nodo delle attività da fare in futuro” conclude Guglielmi. In una nota firmata congiuntamente dalla Fiom, dalla Fim-Cisl, dalla Uilm, dalla Filcams-Cgil e dalla Fisascat-Cisl, si ribadisce che permane lo stato di agitazione dei lavoratori della società.