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Caserta – Un probabile raid intimidatorio è avvenuto a San Gregorio Matese (Caserta) nell’abitazione del funzionario Asl a capo della task force anti-brucellosi, Marcello Di Franco. In particolare il funzionario ha trovato sedie e tavoli bruciati e vicino una bombola con poco metano, da cui, con l’ausilio di una candela, sarebbe partito un rogo.
Sull’episodio indagano i carabinieri, che stanno cercando di capire se si sia trattato di un avvertimento. L’abitazione in cui è avvenuto il fatto è per il funzionario Asl la seconda casa, da cui Di Franco mancava da qualche settimana.
In una nota, la Direzione Strategica dell’ASL Caserta, e la Dirigenza del Dipartimento di Prevenzione,esprimono la propria piena vicinanza a Marcellino Di Franco”, cui assicurano il proprio appoggio, confidando in un rapido chiarimento dell’accaduto, e nell’individuazione dei responsabili.

Capisco le tensioni ma guai a generalizzare: gli allevatori casertani che si sono visti abbattere migliaia di bufale sane per poi doverle svendere a prezzi stracciati, quelli che rivendicano l’attuazione delle norme europee sull’autocontrollo del bestiame e l’adozione di procedure incontestabili per la rilevazione di eventuali patologie dei capi ed una seria campagna vaccinale per tutelare le bufale e i consumatori, non possono e non devono essere paragonati a dei mascalzoni“. Lo afferma Piernicola Pedicini, europarlamentare campano del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale di Pino Aprile.
L’incendio nella casa del coordinatore della task force regionale che si occupa dei controlli antibrucellosi, al quale va tutta la mia solidarietà, è un fatto grave sul quale andrà fatta piena luce sino in fondo“, aggiunge l’europarlamentare che annuncia, intanto, di aver presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Europea.
Mi sono chiesto – spiega l’onorevole Pedicini – se la Commissione fosse a conoscenza delle problematiche relative alla filiera bufalina casertana e sino a che punto”. “Al pari di decine e decine di sindaci casertani – conclude – ho sempre ritenuto e ritengo che scongiurare la diffusione della Brucellosi e della TBC Bovis salvaguardando le aziende sane oramai al collasso, garantire agli allevatori il diritto alla controperizia dei test sanitari prima e non dopo gli abbattimenti, mi sembra ragionevole, doveroso”.