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La Reggia di Caserta resterà aperta in via straordinaria il 23 novembre, che cade di martedì (giorno di ordinaria chiusura settimanale), nel 43/o anniversario del terremoto dell’Irpinia, per celebrare la collezione Terrae Motus, ispirata al sisma e donata dal gallerista Lucio Amelio alla Reggia. Gli Appartamenti reali della Reggia resteranno dunque aperti fino alle 23.15, con visite di approfondimento gratuite.
L’iniziativa, prevista nel Piano di Valorizzazione 2023, “ha l’obiettivo – spiega una nota della Direzione generale del Museo – di tenere viva la memoria della tragedia del terremoto del 23 novembre 1980 che scosse parte del Sud Italia, provocando morte e distruzione. Causò circa 280.000 sfollati, 9000 feriti e quasi 3000 vittime. Nei giorni successivi alla tragedia, il gallerista Lucio Amelio, uno degli indiscussi protagonisti della scena dell’arte nazionale che aveva portato il contemporaneo a Napoli rendendolo un centro internazionale, si recò nelle zone più gravemente colpite e chiamò a raccolta i maggiori più grandi artisti dell’epoca per trasformare in arte e rendere tangibili le emozioni legate al disastro sismico. Nel 1993, per volontà testamentaria del gallerista, la collezione Terrae Motus è stata donata alla Reggia di Caserta. Il 23 novembre 2020, a 40 anni esatti dalla catastrofe, la Reggia di Caserta ha avviato il riallestimento delle 72 opere, oggi interamente esposte negli Appartamenti reali del Palazzo reale”.
Il progetto, attraverso una rinnovata e sperimentale contaminazione – sottolinea la direttrice della Reggia Tiziana Maffeioffre la potenza del messaggio dell’arte contemporanea al grande pubblico nei percorsi tradizionali del Museo. Le opere aprono un dialogo con gli ambienti settecenteschi e ottocenteschi degli Appartamenti reali, innestando una relazione diretta con il linguaggio barocco e neoclassico della Reggia di Caserta”.
Tra le opere esposte i capolavori del calibro di “Fate presto” di Andy Warhol, “Italia porta” di Luciano Fabro, “Sussulto” di Mario Schifano, “Terrae Motus in quel tempo” di Mario Merz, “L’altra figura” di Giulio Paolini, “Senza titolo” di Nino Logobardi, “Re uccisi al decadere della forza” di Mimmo Paladino, “Als ob… ’84-I” di Emilio Vedova”, West-ho go (Glut)” di Robert Rauschenberg, “Terremoto in palazzo” di Joseph Beuys, “Hearthquake” di Keith Haring, “Et la terre tremble encore” di Anselm Kiefer, “Static 1982” di Gerhard Richter e “Vesuvius Circle” di Richard Long.