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Caserta – Musi lunghi e mugugni a Caserta, e nessuno disposto a dichiarare apertamente quanto la mancata visita di Matteo Renzi alla città rappresenti uno schiaffo a quanti si spendono in nome del Partito Democratico.

Un partito che, dopo la disfatta delle scorse elezioni Provinciali, è imploso su polemiche e veleni già evidenti alla vigilia delle elezioni del 12 ottobre scorso, con uno schieramento di centro sinistra frantumato in 5 liste a sostegno del candidato alla carica di presidente, e una lista Pd con appena 11 candidati su 16.

L’unico che in queste ore ha tentato di buttare acqua sul fuoco è stato il commissario provinciale del Pd Mirabelli che, con un laconico “Recupererà” ha risposto sulla mancata visita casertana di Renzi. “Quasi certamente verrà nei prossimi giorni” rassicura Mirabelli, non si sa se dando voce ad una speranza oppure ad una notizia non ancora ufficializzata da una data certa.

Sta di fatto che, a microfoni spenti, dal fronte Pd casertano la chiave di lettura più battuta sulla mancata visita di Renzi è quella di “una fuga dalla disfatta”.

Perché non affrontare gli evidenti problemi interni al Pd, dilaniato da lotte fratricide mentre il fronte del centro destra guadagna terreno, appare a tutti un lasciar fare senza combattere.

Perché se, come annunciato dallo stesso Renzi, il viaggio di “Destinazione Italia” rappresenta il ritorno della politica tra la gente, non farlo in Terra di Lavoro appare contraddittorio rispetto alle strategie messe a punto dal partito in vista delle prossime politiche.

Tra l’altro, al di là delle ultime emergenze esplose dopo le elezioni provinciali di secondo livello e le recriminazioni a valle, Renzi  è atteso da mesi alla gente di Castel Volturno dopo l’annunciata visita al sindaco Dimitri Russo lasciato solo a fronteggiare la consistente presenza di immigrati sul territorio comunale.

E forse aspetta Renzi lo stesso sindaco di Caserta Marino, lasciato solo nella disfatta alla carica di presidente della Provincia con il 34% di voti in meno rispetto a quelli raccolti dalle liste che dicevano di sostenerlo.

Nessun commento arriva dal sindaco di Caserta sulla mancata visita del segretario nazionale in tour, soprattutto in queste ore di epurazione della sua giunta dopo il “tradimento” e le accuse di “squallido trasformismo e malaffare politico” rivolte a pezzi “deviati” del suo partito.