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Grazzanise (Ce) – «La resilienza: che cos’è, come riconoscerla, cosa fare»: è l’articolato tema di un convegno di notevole interesse in programma per oggi, 9 ottobre, con inizio alle ore 16,30 presso l’Istituto comprensivo statale di Via Battisti, promotore dell’iniziativa d’intesa con l’Ordine Psicologi della Campania. Per partecipare all’incontro di studio – che s’incardina nella “Settimana per il benessere psicologico” – occorre però la prenotazione e, a tal fine, è pronto il numero telefonico 334.821.60.10. Benché in “zona Cesarini”, si potrebbe ancora trovar libero un posto.

Completata la registrazione dei convegnisti, che comincerà alle ore 16, vi saranno i saluti introduttivi della dirigente scolastica Roberta Di Iorio e del sindaco di Grazzanise, Vito Gravante. Si entrerà, poi, nel cuore delle argomentazioni attraverso una sequenza di interventi scientifici denominata “Costruire la resilienza”: il “Cos’è” verrà illustrato dalla psicologa Monica Colella; “Come riconoscerla” lo spiegherà la psicologa Tania Parente, mentre al project manager Carolina Palazzo spetterà affrontare il problema del “Cosa fare”. Dunque, a chiare lettere si deduce che queste tre relazioni in successione forniranno elementi informativi certamente utili a configurare il campo, a riconoscerne motivazioni e segnali ed, infine, a tracciare un itinerario di modalità ed azioni da intraprendere conseguentemente. A completare i contributi degli esperti subentreranno lo scrittore Alessandro Zannini (“La resilienza in letteratura”) e la giornalista Maria Paola Oliva.

Questa concatenazione informativa, nel corso della quale si dispiegherà lucidamente il profilo integrale della resilienza, non consumerà per intero il tempo del convegno, in quanto dalle ore 18,15 i fruitori presenti in sala potranno porre ai relatori domande per chiarificazioni o approfondimenti. Si svilupperà così un dibattito, parimenti fertile, in cui dati oggettivi ed opinioni andranno al vaglio del confronto, a vantaggio del consolidamento concettuale e soprattutto del miglioramento di concreti atteggiamenti e stili comportamentali da assumere.

Fino a questo momento noi della resilienza sappiamo soltanto ciò che i vocabolari ci dicono:

si tratta della “capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi”; ma, in psicologia, essa consiste nella “capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”. Beh, la prima definizione per nostra fortuna ci scansa: se ne preoccupino sostanze e manufatti di qualunque genere e specie…! Ma, a lèggere la seconda, vien fatto di esclamare subito: “Apriti cielo!”. Per quello che Mannarino dice ed anche per il molto cui non fa cenno. Eh sì, perché in realtà non è risparmiato nessuno! Infatti, quale persona, in qualsiasi tempo e luogo, non è stata, non è e non sarà costretta ad “affrontare e superare un evento traumatico” oppure “un periodo di difficoltà”? Tutti, prima o poi, siamo chiamati ad attraversare il tunnel. Fin qui ce la siamo cavata come abbiam potuto, con le nostre forze, con la nostra capacità di vivere e sopravvivere, talvolta in atroce solitudine. Da oggi ci potrebbe sorreggere l’apporto degli psicologi. Una marcia in più per rendere meno aspro  il cammino.