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Capua – Avevano già incrociato le braccia, sabato scorso, i lavoratori capuani dell’azienda Ecologia Falzarano, affidataria dei servizi ambientali nei Comuni associati di Capua, Grazzanise e S. Maria la Fossa, in segno di protesta contro i ritardi cronici nei pagamenti degli stipendi.

E oggi arriva la nota dei rappresentati sindacali della Flaica Cub che spiegano motivi e pongono condizioni.

Due su tutte le richieste imminenti: che l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta componga un incontro con l’azienda finalizzato alla risoluzione del problema, e che il Comune di Capua eserciti i poteri sostitutivi, previsti dal codice degli appalti, pagando gli stipendi ai 51 dipendenti capuani in forze all’azienda Falzarano piuttosto che trasferire i fondi all’azienda che dovrebbe pagare gli stipendi.

Intanto sembrerebbe che dalle stanze del Comune di Capua starebbero per essere avviate le procedure di risoluzione per inadempimenti ascrivibili all’azienda, non solo sul fronte stipendi ma anche su alcuni punti non rispettati nonostante previsti nel contratto, come ad esempio le percentuali di raccolta differenziata mai raggiunti.

Intanto, con nota stampa, la Flaica Cub spiega:

Si rappresenta che l’azienda Ecologia Falzarano, affidataria dei servizi

ambientali nei Comuni associati di Capua, Grazzanise e S. Maria la Fossa, omette sistematicamente da diverso tempo gli obblighi fissati dal contratto di lavoro in applicazione (Fise/Assoambiente). Infatti ad oggi risultano le seguenti infrazioni ai corrispondenti articoli del medesimo ccnl:

 a) Art. 68 – Mancato versamento quote al Fondo Fasda per un totale complessivo di €409,50 procapite (anno 2016 e 2017 mancato versamento di € 170,00 annui – anno 2018 mancato versamento della prima rata di gennaio 2018 € 69,50);

 b) Art. 17 – Mancato pagamento Permessi retribuiti compensativi nel cedolino paga della mensilità di gennaio, per un totale di circa € 300,00 procapite;

  1. c) Art. 31 e 32 – Arbitraria disposizione per il pagamento della 13° e della 14° mensilità frazionato mensilmente dal mese di gennaio 2018;

 

  1. d) Art. 36 – La corresponsione dei buoni pasto continua ad essere riconosciuta direttamente nei cedolini paga, nonostante il ccnl di categoria obblighi il suddetto pagamento in forma cartacea.

Inoltre nei cedolini paga, relativi alla mensilità di gennaio 2018, compaiono due trattenute, definite “Recupero 13° mensilità e recupero 14° mensilità”, di difficile interpretazione;

Infine, nonostante tutto il personale del cantiere r.s.u. di Capua sia stato assunto in data 01.02.2016, ai sensi dell’ex art. 6 del ccnl di categoria e la I.T.L. di Caserta abbia di recente sanzionato l’azienda, per il mancato pagamento degli aumenti periodici di anzianità, la stessa con un apparente accordo condiviso riconosce gli scatti di anzianità correnti esclusivamente a quei dipendenti che accettano di siglare un accordo di rinuncia ad una parte dell’importo relativo agli arretrati, un principio palesemente contraddittorio che maschera un atteggiamento alquanto coercitivo.

Pertanto, sulla scorta di quanto sopra descritto, la scrivente O.S. chiede alla I.T.L. di Caserta di comporre un incontro congiunto con l’azienda, finalizzato alla risoluzione definitiva delle tematiche sopra indicate, inoltre, considerato che le inottemperanze della stessa rientrano chiaramente negli vincoli sanciti dall’art. 20 del Capitolato Speciale di Appalto, con la presente si diffida il Comune di Capua a predisporre il pagamento per intero dei corrispettivi e di accantonare la ritenuta del 20%, dall’importo complessivo delle fatture emesse dall’azienda, in attesa che la I.T.L. di Caserta si pronunci positivamente e accerti l’adempimento degli obblighi contrattuali sopra elencati”.