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Caserta – Dopo gli applausi al ritorno del Settembre al Borgo, sospeso per due anni da motivi economici ed organizzativi, oggi è tempo di bilanci.

E tra successi e attese deluse, della 45^ edizione della kermesse dedicata quest’anno al musicista casertano scomparso Fausto Mesolella parlano i numeri.

Centosettantacinquemila euro il finanziamento Regionale concesso al Comune di Caserta per il cartellone di eventi e gli allestimenti che hanno illuminato Casertavecchia e altre 3 frazioni casertane dal 2 al 6 settembre; 5 location e 55 ore di spettacolo per 75 artisti tra musica, teatro, cinema, danza; 5 concerti big con nomi del calibro di Teresa De Sio, Eugenio Finardi, Ron, Francesco Buccini, e Alessandro Mannarino.

Più difficile quantizzare il numero delle presenze registrate, considerato l’accesso gratuito a tutti chi spettacoli e una media d’obbligo da fare tra serate gremite e altre meno affollate.

E se è vero che il successo della rassegna è un dato indiscutibile nel suo insieme, soprattutto a fronte di un budget risicato che non ha rinunciato a grossi nomi dello spettacolo e a professionisti degli allestimenti e service, è altrettanto vero che l’indotto sperato in termini di presenze turistiche e visitatori extracasertani ha lasciato a desiderare ancora una volta.

“Nessuno dei nostri ospiti registrati nei giorni del festival era a Caserta per il Settembre al Borgo – fa sapere Daniele Garofalo, direttore del Royal Hotel del gruppo Boccardi che detiene quasi tutti gli alberghi della città – ma questo è un dato che non ci stupisce. Infatti è sempre stato così, nonostante i 45 anni di storia che vanta il festival di Casertavecchia, e così come era per le Leuciana Festival di San Leucio, altra rassegna importante di Caserta oramai morta e sepolta. Ben altra cosa erano i Percorsi di Luce alla Reggia by night, appuntamento anche questo lasciato morire nonostante abbia portato in città per almeno un decennio un numero impressionante di visitatori provenienti da tutta Italia e dall’estero. Vero che, diversamente da Settembre al Borgo e Leuciana in scena per una settimana al massimo, i Percorsi duravano almeno 3 mesi all’anno concedendo, quindi, alla macchina promozionale il giusto tempo per essere efficace”.

Sotto accusa la mancata programmazione di kermesse storiche che, da sempre, ottengono finanziamenti regionali all’ultimo momento utile, in balia di venti politici e cambi di poltrone, e ciò nella migliore delle ipotesi.

“Dopo due anni di blocco, almeno quest’anno il finanziamento regionale al Settembre al Borgo è stato concesso, seppure esiguo. – commenta Enzo Moriello, presidente della sezione Turismo di Confindustria Caserta è stato concesso – In realtà il problema più grosso è stato ricevere l’ok dalla Regione solo a fine luglio, con una rassegna al via dal 2 settembre da promuovere in meno di un mese. Ed è proprio la mancanza di programmazione il vero problema della nostra terra, da sempre priva di una progettualità seria che faccia convergere tutti gli eventi, i percorsi, e le proposte culturali del territorio in un unico brand. A questo stiamo lavorando affinché Caserta abbia il primo brand turistico provinciale com’è per città come Bologna o regioni come il Trentino, la Sicilia, la Puglia e tantissime altre da anni”.