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Caserta – Le dimissioni di Matteo Mauri da commissario della federazione provinciale del Partito Democratico rappresentano l’ennesimo schiaffo per i militanti casertani, che, nonostante tutto, stanno partecipando al congresso, cercando di vincere le tante perplessità di questo difficile passaggio per uno partito allo stremo”. Così Camilla Sgambato, componente della direzione nazionale e già presidente provinciale del partito, nonché coordinatrice regionale della mozione per Cuperlo segretario.
Il commissario – sottolinea – stava provando a rimettere in piedi la vita del partito nella nostra provincia, nel rispetto delle regole e con l’intento di costruire le condizioni per lo svolgimento corretto e partecipato del congresso, ma ha deposto le armi di fronte alle logiche perverse che, negli ultimi anni, hanno paralizzato il partito casertano e che continuano a fare danni. Spero che il partito nazionale e lo stesso Stefano Bonaccini, nella cui affollata compagine sembra nascere l’ennesimo contrasto che ha portato il commissario alle dimissioni, siano informati del grave stallo in cui precipiterà la fase congressuale a Caserta. A causa del mancato rispetto di regole, e, direi soprattutto del mancato rispetto tra compagni dello stesso partito, corriamo il serio rischio di non poter partecipare al congresso, a causa degli enormi problemi organizzativi legati alla certificazione dell’anagrafe. Ero fortemente preoccupata – conclude Sgambato – per la tenuta del mio partito in generale, ho scritto in passato che avremmo dovuto interrogarci sulle ragioni che ci hanno fatto perdere milioni di voti, sulle cause della sconfitta e sui rimedi da porre in essere, ma fatti così gravi mi confermano che si continua a non comprendere la fase gravissima che stiamo vivendo”.