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Caserta  – Il tutto esaurito, ieri 25 novembre 2018 ore 19:00, al Teatro Don Bosco di Caserta per Lo Schiaccianoci – Il Regno Incantato di Rossella Rocciola che non ha affatto disatteso le aspettative.

L’estro, la creatività e la magia della danzatrice e coreografa, membro dell’International Dance Council – UNESCO, hanno reso la messa in scena dell’Opera musicata da Čajkovskij e Petipa una eccezionale rivisitazione all’insegna della commistione di elementi artistici e della riproposizione di danze appartenenti alle tradizioni folcloristiche e popolari di aree geografiche anche molto distanti.

Splendide le scene introduttive aventi come protagonisti i piccoli danzatori della Scuola diretta da Rossella Rocciola, la More Dance Studios, che hanno accolto il pubblico con una suggestiva esibizione in platea, intensi i passi a due tra Clara, interpretata magnificamente dalla prima ballerina, Mariachiara Grasso, e lo Schiaccianoci, reso magistralmente da Carlo Piacenza, assolutamente mistico e sublime lo scontro tra il bene e il male espresso artisticamente da Roberta Romano, ballerina dell’Accademia Nazionale di Danza e ancora, Mariachiara Grasso dalla Scuola del Teatro San Carlo.

Molto chiaro e significativo nella resa, l’accompagnamento durante il passaggio dei protagonisti, Clara e lo Schiaccianoci, dal periodo della gioia e del gioco, associato all’infanzia, a quello caratterizzato da travagli spirituali e turbolenze, l’adolescenza.

Ruolo chiave, rassicurante e consolatorio quello di fata confetto. Piena di magnetismo e fascino Federica Natangelo al suo nastro per l’esecuzione della danza aerea.

È un viaggio nello spazio senza tempo quello de Lo Schiaccianoci di Rossella Rocciola, lo spaccato di una dimensione avulsa da confini, in cui la realtà si mescola alla fantasia, e attraverso il quale l’arte della danza trasmette emozioni e sentimenti di grande complessità.

L’unione e la vicinanza di mondi, solo all’apparenza molto distanti, quello degli adulti e degli adolescenti, ritrovano armonia e connessione mediante il linguaggio dell’arte, libero da schemi predefiniti e da pregiudizi convenzionali.

Lo stesso linguaggio artistico della danza, nella sua varietà di concezioni, forme ed espressioni, nel balletto della Rocciola, esprime la sua forza unificatrice al di là dello spazio fisico. Ed ecco che in scena si esibiscono ballerine e ballerini della Compagnia Caserta Giovani Danzatori, fondata da Rossella, in coreografie di danza russa, cinese, indiana, spagnola. Bellissimi e assoluti nel passo a due di flamenco, Salvatore Inghilleri e Monica Manzo.

L’arte della danza prescinde dall’identità prediligendo l’incontro. E così fra luoghi diversi, fra individui, tra adulti e bambini, tra donne e uomini.

L’opera ha emozionato sin dal principio. All’ingresso del teatro, ad accogliere il numerosissimo pubblico, una ballerina racchiusa in una sfera trasparente ha danzato quasi a simulare un ipnotico carillon. Una giocoliera sui suoi altissimi trampoli ha divertito adulti e bambini.

Meravigliosi i costumi, perfettamente pensati per l’universo onirico ricreato da Rossella Rocciola, insieme alle luci soffuse e giocate in sintonia con le musiche del grande classico.

Tutto ha rimandato ad una cura perfetta del dettaglio e dei particolari, ad una fusione totale ed armonica tra tutti i componenti dello spettacolo, in particolar modo, dell’elemento professionale con quelli didascalico e divulgativo. 

A fare da cornice alla magia dell’intero evento, la giornata dedicata alla lotta della violenza sulle donne.

Dopo i saluti e i ringraziamenti, l’attrice teatrale e cinematografica, Piera Russo, del Teatro Stabile di Napoli e voce narrante all’interno de Lo Schiaccianoci di Rossella Rocciola, ha chiuso riflettori e sipario con una citazione di Shakespeare quanto mai imperitura e significativa

Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato,per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna