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Caserta –  I carabinieri hanno posto sotto sequestro, su ordine del Gip di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), i conti e i beni per circa un milione di euro delle aziende dell’imprenditore dei rifiuti Francesco Iavazzi; si tratta dell’Impresud, azienda in liquidazione che si occupa di raccolta dei rifiuti, e dell’Ecologia Iavazzi, tuttora attiva, che gestisce un impianto di trattamento. Ad aprile furono aggrediti i beni personali dell’imprenditore per una somma quasi simile. L’indagine che ha portato al sequestro, condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, riguarda la presunta truffa sulla “pesa dei rifiuti” per oltre due milioni di euro che sarebbe stata commessa da Iavazzi – finito anche in manette ma poi rimesso in libertà – ai danni dei comuni di Caserta, Maddaloni e San Nicola La Strada, enti che fino al 2016 conferivano la frazione umida nell’impianto dell’imprenditore, poi finito sotto sequestro qualche mese fa. Dai conteggi effettuati dagli inquirenti, è emerso che i tre Comuni, dall’anno 2011 all’agosto 2015, avrebbero corrisposto a Iavazzi somme molto alte per quantitativi di rifiuti organici conferiti molto elevati, almeno sulla carta; in realtà, sostiene la Procura, le quantità smaltite presso l’impianto dell’imprenditore erano di gran lunga inferiori a quelle dichiarate dopo la pesa. Nel 2016, quando gli Enti hanno interrotto i rapporti con Iavazzi, i quantitativi sono crollati anche del 25%. L’Ufficio inquirente ha inviato gli atti del procedimento alla Procura Regionale della Corte dei Conti per verificare l’eventuale sussistenza del danno erariale. Oggi i carabinieri di Maddaloni hanno sequestrato i conti delle due aziende, recandosi poi presso le sede sociali nell’area industriale di Marcianise dove hanno posto i sigilli alle auto intestate alla società e ai mezzi per la raccolta, che comunque potranno essere utilizzati in caso di emergenza.