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Prima udienza, davanti ai giudici della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, del processo sull’omicidio della 55enne Patrizia Lombardi Vella, che vede imputato il figlio 29enne della donna, Francesco Plumitallo. Il delitto avvenne il 14 novembre scorso a Capodrise, nell’abitazione in cui madre e figlio vivevano; Plumitallo, in cura presso il Dipartimento di Igiene Mentale dell’Asl di Caserta, strangolò la madre, probabilmente perché quel giorno non aveva preso le medicine prescrittegli, poi chiamò la polizia e confessò il delitto. Oggi in aula era presente per la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere il sostituto Giacomo Urbano, con i quali i difensori di Plumitallo, gli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo, hanno concordato una sorta di “patteggiamento probatorio” con l’acquisizione di tutti gli atti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che sono dunque confluiti nel fascicolo del dibattimento. Durante le indagini preliminari il gip Giudice Alessandra Grammatica dispose con incidente probatorio la perizia psichiatrica nei confronti di Francesco Plumitallo, e all’esito dell’accertamento tecnico emerse che il 29enne era completamente infermo di mente al momento dei fatti perché affetto da schizofrenia cronica ma capace di stare in giudizio. Presente in aula, ma con lo sguardo nel vuoto, anche Plumitallo, che è apparso completamente assente. Il 29enne è attualmente detenuto nella sezione psichiatrica del carcere di Santa Maria Capua Vetere.