- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Commozione e applausi alla cerimonia per commemorare i dieci anni della morte di Domenico Noviello, ucciso a Castel Volturno (Caserta) dai killer dell’ala stragista dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola, che volle punire l’imprenditore per aver denunciato e fatto arrestare un esponente del clan, Francesco Cirillo, cugino di uno dei sicari. Scarsa la partecipazione della cittadinanza, presenti molti studenti del posto. L’evento, cui ha dato forfait per altri impegni il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, si è tenuto a piazzetta Noviello, il luogo della località Baia Verde di Castel Volturno dove l’imprenditore fu massacrato con decine di proiettili, oggi intitolato alla sua memoria. Presenti i quattro figli di Noviello, Massimiliano, sotto scorta per aver proseguito il lavoro del padre, che era titolare di scuola guida, Rosaria, Mimma e Matilde, dieci anni fa ancora una bimba alla quale strapparono “troppo presto” il papà.

Mi aspettavo più persone a questa cerimonia – dice visibilmente emozionata Matilde, studentessa universitaria – ma mi fa piacere vedere tanti giovani della mia età. Ci vuole forza nuova, siamo noi a dover guidare il rilancio. Quando uccisero mio padre, io ero piccola, avevo tanto bisogno di lui”. Rosaria  ricorda la “grande sofferenza e i tormenti patiti in questi dieci anni, ma abbiamo visto che qualcosa è cambiato nelle persone”. Per Mimma “i dieci anni trascorsi sono stati densi di battaglie in tribunale, in cui la figura di papà è diventata simbolica. Si dice che la camorra non dimentica, ma anche noi non abbiamo dimenticato quello che ci hanno fatto, e non lo dimenticheremo mai”.

All’evento c’erano il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il Commissario Straordinario per le iniziative antiracket e antiusura Domenico Cuttaia, il prefetto Vincenzo Panico, Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti, e in tale qualità responsabile del Fondo che concede i risarcimenti alle vittime costituitesi in giudizio e riconosciute come tali. “E’ una giornata fondamentale quella di oggi – dice Panico – perchè ricorda uno degli imprenditori che ha sempre avuto la schiena dritta, il cui sacrificio ha rappresentato una svolta. Dopo la morte di Noviello è nata l’associazione antiracket che ha raccolto i commercianti di Castel Volturno”.