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Caserta – E’ finito in un circolo vizioso di prestiti usurai, dal quale è riuscito ad emergere solo dopo aver denunciato il fatto ai carabinieri. Vittima il titolare di un’agenzia di scommesse di Caserta, che con la sua denuncia è riuscito a far arrestare sei persone dai carabinieri per reati che vanno dall’usura all’estorsione: in carcere sono così finiti su ordine del Gip di Santa Maria Capua Vetere i presunti strozzini Fabio Cecora e Salvatore Della Medaglia, entrambi del capoluogo, mentre i domiciliari sono stati disposti per la madre di Cecora, Carmela Natale, nota anche negli ambienti della criminalità organizzata, per Giovanni Santoro e Giuseppe Sirignano, entrambi di Acerra (Na), che rispondono solo di tentata estorsione.

Il Gip ha poi ordinato il divieto di dimora in provincia di Caserta per l’indagato Davide Tuzio, ritenuto colui che ha mediato tra la vittima e uno degli usurai. I fatti risalgono all’ottobre 2015, quando l’imprenditore, a causa di problemi economici, si è rivolto ad un vecchio socio che lo ha messo in contatto con degli strozzini, appunto con Cecora e della Medaglia, fungendo da intermediario; è stato pattuito un prestito da 30mila euro e una somma da restituire di 52.800 euro, suddivisa in 24 rate mensili dell’importo di  2.200 euro; gli inquirenti hanno accertato che che il tasso d’interesse mensile praticato è stato del 5%, applicato sulla base di un meccanismo di restituzione a “scalare”, ossia calcolando l’interesse sul debito residuo, dopo aver corrisposto la rata. Il debitore non ce l’ha fatta però a rientrare, anzi la sua condizione economica è peggiorata in pochi mesi, tanto che si è rivolto ad un altro usuraio che però non è stato identificato; questi gli ha prestato del denaro applicando un tasso ancora superiore, pari al 10%.

Nel frattempo Cecora e Della Medaglia si sono fatti vivi più volte con l’imprenditore, minacciandolo a più riprese di morte; anche la madre di Cecora si è presentata dalla vittima intimandole di pagare altrimenti avrebbe dovuto vendere l’agenzia. Così, otto mesi dopo aver contratto ben due prestiti usurai ed essere finito in un vortice, la vittima si è decisa, nel maggio 2016, a rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Caserta. Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno subito trovato conferme alle accuse formalizzate nella denuncia. Poco dopo la denuncia infatti, si sono presentati all’agenzia di scommesse i due indagati di Acerra, che hanno preteso dall’imprenditore il pagamento di metà delle provvigioni come corrispettivo per il ritardo nei pagamenti. Alla fine però l’uomo non ha più pagato, ed è riuscito anche a tenere la proprietà dell’agenzia.