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Caserta – “I fondi per gli ammortizzatori sociali ci sarebbero, ma senza un nuovo Governo il futuro dei lavoratori della Jabil di Marcianise resta ancora molto incerto”. Lo dichiara il leader della Fiom-Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmi subito dopo la fine del vertice tenutosi a Roma, presso gli uffici del Ministero Svilippo Economico (Mise), in cui si è discusso della vertenza relativa alla Jabil Circuit Italia, multinazionale delle telecomunicazioni con stabilimento da 850 lavoratori ubicato a Marcianise, nel Casertano, una delle ultime grandi fabbriche rimaste in quella che ancora oggi è tra le più importanti aree industriali del Sud Italia. Con i sindacalisti, sono arrivati a Roma con cinque pullman anche trecento lavoratori della Jabil, muniti di striscioni e tanta pazienza. Alla riunione ha preso parte anche la Regione Campania, con l’assessore al lavoro Sonia Palmeri.

A settembre scadono gli ammortizzatori sociali concessi due anni fa, ovvero i contratti di solidarietà e la cassa integrazione. “La Regione – spiega Guglielmi – ha messo a disposizioni suoi fondi accanto a quelli statali; la copertura, dunque, è stata trovata, ma senza un ministro che firma un decreto, nulla si potrà muovere. Questa grave crisi istituzionale si sta ripercuotendo sui lavoratori”. Notizie non buone invece per i dipendenti sul fronte dei possibili esuberi – si parla di 250 addetti – cui i vertici della Jabil vorrebbero ricorrere a causa di una situazione produttiva non florida. “Non accetteremo licenziamenti unilaterali” è la posizione di Guglielmi, che rilancia: “la Jabil – afferma – ha detto di voler puntare su progetti di reindustrializzazione per ricollocare i 250 lavoratori che vuole mandar via; ci dicano quali sono i progetti. Ma al momento di concreto non c’è nulla”. La prossima riunione al Mise ci sarà a fine giugno, quando si capirà qualcosa in più sulle prospettive future della Jabil, Governo permettendo.