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Caserta – E’ un’azienda familiare dell’’800 quella ereditata da Antonio e Maria Rita Fontana, i giovanissimi imprenditori vitivinicoli che si occuperanno per i prossimi 15 anni della coltivazione e gestione dell’antica Vigna Borbonica, con tanto di licenza d’uso del marchio “Vigna di San Silvestro – Reggia di Caserta”.

A deciderlo è stata la procedura negoziata per l’affidamento in concessione a titolo oneroso che si è conclusa il 30 gennaio scorso e che, di fatto, ha avviato il  progetto “Vigna di San Silvestro” per la valorizzazione enologica della produzione di una varietà tradizionale come il Pallagrello bianco e nero.

“Della produzione di qualità abbiamo fatto il nostro segno distintivocommenta Antonio Fontana, 25 anni e una laurea di giurisprudenza in tasca – puntando da sempre al biologico e a vitigni autoctoni beneventani come la Falanghina, Aglianico, e Sciascinoso. Una produzione da 20 mila bottiglie all’anno che, con il vitigno di San Silvestro, aumenterà al massimo a 50 mila. Numeri limitati per prodotti di nicchia che vantano un metodo di coltivazione in grado di salvaguardare l’ambiente a vantaggio della la qualità del vino”.

I giovani fratelli Fontana sanno già di poter contare  sulla sapienza dell’enologo Francesco Bartoletti, del Gruppo Matura presieduto dall’enologo più famoso Alberto Antonini. Un lavoro che punterà in primis al ripristino dell’antica vigna nell’Oasi di San Silvestro, ossia alle spalle della cascata del Parco della Reggia di Caserta.

“Occorreranno almeno tre anni per sistemare la vigna e riadattarla alla coltivazione del vitigno autoctono del Pallagrello – spiega Antonio Fontana – ma la macchina del marketing, che abbiamo immaginato ad hoc per la Vigna di San Silvestro – Reggia di Caserta ci avrà già garantito il mercato internazionale. Ma quello che a noi più interessa è legarci al territorio casertano, per promuoverlo ed esserne espressione degna”.