- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta -Le buone pratiche di civiltà fanno riflettere. E’ il caso di villetta Giaquinto, area verde comunale della cui manutenzione e pulizia se ne sono fatti carico i cittadini costituitisi in comitato ad hoc. E così anche ieri, canonica giornata di scampagnate, la villetta comunale è stata presa d’assalto da comitive festanti e bambini  del cui transito godereccio, oggi, non c’era traccia. Non una cartaccia, nulla fuori posto, un buon esempio che, secondo il consigliere comunale Francesco Apperti di “Speranza per Caserta” trova il suo alter ego nella frequentazione quotidiana degli utenti del parcheggio di via San Carlo.

A Villetta Giaquinto ieri si è svolta una partecipata “Pasquetta popolare”, e stamattina non c’è praticamente una cartaccia per terra. La settimana scorsa invece era piena di vetri – fa notare Apperti – Da quando alla villetta si può accedere indiscriminatamente anche dal nuovo parcheggio di via san Carlo, come era ampiamente prevedibile, si stanno pian piano riproponendo i problemi di degrado che, tre anni fa, portarono all’ordinanza di chiusura”.

Ma, al di là delle preoccupazioni che un passato più o meno recente ritorni, Apperti denuncia: “Sembra che nei progetti originari del parcheggio adiacente fosse previsto un muro di separazione, indispensabile oggi per garantire la “controllabilità” dello spazio da parte del Comitato che negli ultimi due anni, con sforzi enormi sostenuti da passione enorme per il bene comune, ha prima ripristinato le condizioni di sicurezza e poi garantito le aperture quotidiane, la sicurezza e la fruibilità della splendida villetta. Ad oltre un anno dall’approvazione in consiglio comunale del “Regolamento per la Gestione Condivisa dei Beni Comuni”, ancora non un solo bene è stato affidato secondo tale disciplina. Una amministrazione che “fa carte” ma poi non le applica. Oltre a Villa Giaquinto, marcisce nell’incuria anche l’ex asilo di Via Barducci (ed il comitato Città Viva che lo aveva tenuto in vita e manutenuto, cerca ancora una sede), e chissà quanti altri beni, che aumentano il degrado della città e perdono valore, in attesa di chissà cosa è di chissà chi”.

Francesco Apperti non si defila dall’assumersi responsabilità personali: “Io stesso dopo tante battaglie tante denunce e tante proposte, ammetto di aver accantonato per troppo tempo questo tema, ma recupererò”.