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Santa Maria Capua Vetere (Ce) – “La direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere era in malattia il 6 aprile 2020, giorno in cui venne disposta la perquisizione straordinaria, e lo è stata anche nelle successive settimane, quindi non poteva essere lei quella sera ad essere stata vista con il manganello in mano: forse si è fatta confusione tra i ruoli durante l’intervista con l’ex carcerato“. Lo sottolinea all’ANSA il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che interviene sulle dichiarazioni dell’ex detenuto Vincenzo Cacace. Quest’ultimo, nonostante fosse sulla sedia a rotelle, è stato picchiato dagli agenti della Penitenziaria durante la violenta perquisizione effettuata il 6 aprile del 2020. Cacace, ripercorrendo quei momenti, ha detto, riferendosi agli agenti, “secondo me erano drogati, erano tutti con i manganelli, anche la direttrice“; riferimento, quest’ultimo, sbagliato, visto che la Palmieri era assente ed era sostituita dalla reggente Maria Parenti (indagata). “E’ probabile che l’ex detenuto si riferisse ad un’ispettrice della Polizia Penitenziaria“, ha spiegato Ciambriello.

Nella foga del racconto mi sono confuso, ho detto direttrice ma volevo dire la commissaria“, è la precisazione di Vincenzo Cacace, ex detenuto sulla sedia a rotelle nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Elisabetta Palmieri, come ha precisato lei stessa, in quel periodo era assente per motivi personali. “Dopo aver visto quei video la testa mi si è scombussolata, chiedo scusa alla direttrice se mi sono confuso tirando in ballo lei che non c’era“.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, nel frattempo, è giunto poco prima delle 18 al carcere di Santa Maria Capua Vetere e si è intrattenuto a colloquio con la direttrice, Elisabetta Palmieri. Sono presenti anche, in attesa di incontrare Salvini, dirigenti sindacali degli agenti penitenziari.