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Napoli – Si è avvalso della facoltà di non rispondere il provveditore delle carceri campane – sospeso dal servizio – Antonio Fullone, che questa mattina si è presentato al gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Sergio Enea per l’interrogatorio di garanzia.

Fullone è stato raggiunto dalla misura interdittiva della sospensione dell’attività di lavoro emessa dallo stesso Gip nell’ambito dell’indagine della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sulle violenze avvenute il 6 aprile 2020 al carcere casertano, e ha poi ricevuto la sospensione amministrativa anche dal ministero della Giustizia (al suo posto c’è ora il reggente Cantone). Fullone, indagato per depistaggio e favoreggiamento (è difeso da Sabina Coppola), non ha risposto alle domande del Gip, così come quasi tutti gli agenti della Penitenziaria raggiunti dalle misure restrittive e interdittive e sentiti nei giorni scorsi, limitandosi a rendere una dichiarazione spontanea in cui ha respinto le contestazioni, e ha spiegato di voler rispondere solo dopo aver letto e studiato tutti gli atti dell’indagine. Per la procura, Fullone avrebbe autorizzato la “perquisizione straordinaria” del 6 aprile 2020 al reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere, ritenuta “arbitraria” dalla stessa procura e dal gip, e realizzata, a detta degli inquirenti, per punizione e rappresaglia dopo quanto accaduto il giorno prima, quando i detenuti del Nilo si barricarono nel reparto dopo aver avuto notizia della positività al Covid di un detenuto dell’istituto. Fullone è anche accusato di depistaggio, ovvero di aver ostacolato le indagini della Procura. Nella giornata di oggi sono stati sentiti anche altri agenti della Penitenziaria indagati finiti agli arresti; in particolare gli esperti poliziotti coordinatori Giuseppe Conforti, 60 anni, e Raffaele Piccolo, 56 anni (entrambi difesi da Angelo Raucci), che, come Fullone, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere rendendo dichiarazioni spontanee, in cui hanno respinto le accuse senza entrare nel merito. I due agenti sono ai domiciliari.