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Figura anche qualche inquilino abusivo già condannato per l’occupazione abusiva di quegli appartamenti tra i destinatari dei 20 decreti di sequestro notificati oggi dalle forze dell’ordine nello stabile di via Egiziaca a Pizzofalcone, a Napoli. Altri che dall’abitazione dove viveva con il suocero poi deceduto si è spostato in un appartamento che però si trova in un’altra scala. E anche qualcuno che invece ha un regolare contratto con l’Agenzia del Demanio per l’appartamento dove vive ma che però ha occupato abusivamente un box auto. Sono complessivamente 85 gli appartamenti del palazzo che si affaccia sul civico 35 di via Pizzofalcone, a Napoli, alle spalle della notissima piazza del Plebiscito, 35 dei quali ritenuti “oggetto di invasione e occupazione abusiva”. Il gip di Napoli Giuseppe Sepe, su richiesta della Procura, ha emesso, per ora, venti decreti di sequestro, notificati stamattina da Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza ad altrettanti inquilini “abusivi” sulla base di indagini “che hanno confermato lo stato di occupazione abusiva degli immobili”. Qualcuno ha numerosi precedenti penali ed è stato destinatario di misure di prevenzione che vengono emesse nei confronti di persone pericolose. C’è anche chi è emigrato in un’altra provincia e poi è tornato, ma senza averne diritto. Molti invece hanno dichiarato alla polizia giudiziaria di essere stati costretti a occupare le abitazione a causa di problemi economici. Qualcuno è risultato anche percettore di reddito di cittadinanza.

Tutti gli alloggi occupati abusivamente, in particolare quelli in mano alla camorra, siano tutti liberati, a Pizzofalcone, come nel resto della città, con le assegnazioni ai legittimi assegnatari e alla gente che ne ha davvero diritto”. Così, in una nota, il deputato Francesco Emilio Borrelli che nei mesi scorsi, dopo essere finito sotto scorta, ha continuato a denunciare “presenze inquietanti – scrive – di loschi figuri con presenza di scooter e addirittura di una barca appartenenti a soggetti condannati o sotto inchiesta per reati gravi”.
“Bisogna togliere alla camorra questo business e mettere fine ai soprusi a danno dei più deboli”, ha sottolineato Borrelli.