Soldi, affari, amicizia, favori. Sarebbe l’intreccio tra il neomelodico Tony Colombo e Vincenzo Di Lauro, considerato reggente dell’omonimo clan di Secondigliano. Gli investigatori indicano questo ed altro, nelle chat intercettate tra i due. Entrambi sono destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, eseguita per 27 indagati stamane dai carabinieri a Napoli. Il business, innanzitutto. Colombo e la moglie Tina Rispoli, anche lei arrestata, sono accusati di concorso esterno. Di Lauro è ritenuto socio occulto, tra l’altro, nel brand “Corleone”, registrato dal cantante. Il 26 settembre 2017 Colombo gli invia una richiesta: “Enzo buongiorno. Mi serve un assegno a 60 giorni. Per la stamperia di palma campania”. Il successivo 5 ottobre, annuncia con un messaggio: “Sto preparando uno spot per la radio in promo per 1 anno tutti i giorni”. Di Lauro risponderebbe entusiasta: “Prendiamo tutto il popolino. Quelli che spendono. Li distruggiamo tutti. E vinciamo. Questo progetto porterà tanto“. Il giorno dopo Colombo manda anche un file audio “inerente una pubblicità – affermano gli atti – per la radio del brand ‘Corleone'”. Il testo, annotano gli investigatori, ha per “sottofondo musicale” la “colonna sonora film “Il Padrino”. E Di Lauro approverebbe convinto.
Lo stesso mese, alcuni dialoghi rimanderebbero a “distinte richieste di denaro avanzate” dal neomelodico al figlio del capoclan Paolo Di Lauro. “In particolare – scrivono gli inquirenti – a ‘quella cosa di Tina’ (Rispoli, ndr) e alla ‘pigione di Mary'”. I carabinieri individuano Mary “verosimilmente” in Maria Marino (non indagata), figlia della Rispoli e di Gaetano Marino, ucciso in un agguato nel 2012. Per i pm, in pratica, Di Lauro jr occuperebbe “con le sue attività commerciali stabili di proprietà di” Tina Rispoli, la quale “ne richiede il fitto“. A ciò alluderebbe un messaggio del cantante. “Enzo, bello, buonasera – dice Colombo il 19 settembre 2017 – ti volevo chiedere quella cosa di Tina, mi dicesti martedì, però ho visto che oggi non sei venuto, eh (…) Enzo, ci servono quei soldi, mi devi fare questa cortesia, oggi è 19, capito? Cioè pure … pure quegli assegni che ti abbiamo dato (…)”.
Nella ricostruzione investigativa, gli assegni sarebbero legati alla creazione del marchio “Corleone”. Colombo formulerebbe altri solleciti il 5 gennaio 2018 (“Hai fatto già il Bonifico dei piggioni?“), ed il successivo 25 febbraio (“mi dice Mary hai fatto il bonifico?“). Nelle conversazioni, però, c’è spazio per altro. Il 27 dicembre 2017, ad esempio, “Di Lauro Vincenzo rappresenta a Colombo Antonino – scrivono gli investigatori – la necessità di avere a disposizione un servizio di animazione per il giorno successivo, in cui avrebbe inaugurato l’apertura di un non meglio specificato supermercato“. Il 2 giugno 2018, giorno festivo, Di Lauro chiede “se si può fare la serenata stasera. Qui a Secondigliano“. Il neomelodico sembrerebbe costernato. “Non c’è nessuno disponibile oggi – comunica un vocale di Colombo – perché hai capito (…) oggi e come se fosse domenica (…), ho smosso mezzo mondo. Niente, zero. Non ci sta uno che ha due casse e un impianto“. Il cantante aggiunge che “è proprio una collera quando devo dire di no ai miei amici“. A conferma dei rapporti, secondo le indagini, un vocale di Tony del 14 marzo 2019. Siamo alla vigilia del matrimonio Colombo-Rispoli, passato alle cronache come “le nozze trash”, in un vortice di polemiche. “Ciao Enzuccio, tesoro mi raccomando non dimenticarti che il ventotto di marzo mi sposo, (…) fammi sapere quante persone sono precisamente…faccio il tavolo vicino al nostro”. Colombo spiega che “Titina (Rispoli, ndr) ci tiene più della sua vita (…) i miei cognati… tutti quanti noi ci teniamo tantissimo”. Per concludere: “Non mancate, ti voglio bene”.