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Napoli – Il nuovo aggio rivisto al ribasso per la vendita dei biglietti dei bus Anm non va giù a rivenditori ed è muro contro muro con l’amministrazione comunale. Quello dei titoli di viaggio resta quindi un caso ancora molto lontano dal trovare una soluzione. Questa mattina si è tenuta una riunione in commissione Mobilità del Comune di Napoli, durante la quale la riduzione unilaterale dell’aggio sulla vendita dei titoli per i mezzi di trasporto pubblico dal 3,5 al 3%, operata dalla società Giraservice è stata nuovamente contestata dalla Confesercenti. La protesta non ha però trovato lo sbocco auspicato. Da qui la nuova, ennesima, fumata nera.

A nome dei rivenditori associati tramite le federazioni Fenagi e Assotabaccai, la Confesercenti ha comunque ringraziato il Comune di Napoli per la disponibilità e l’impegno ma ha trovato un rifiuto a ritornare quantomeno all’aggio precedente da parte della società che si occupa della distribuzione. La Confesercenti, nel ribadire la volontà dei rivenditori a continuare nel fornire un servizio indispensabile alla città e alle aziende collegate al trasporto pubblico, nel ribadire la ferma volontà di non volersi contrapporre ad altre categorie di lavoratori, comunica quindi che se entro 15 giorni la società Giraservice non recede dalla propria posizione unilaterale sarà «costretta a consigliare ai propri iscritti la possibilità di sospendere le vendite dei titoli di viaggio, in considerazione della effettiva economicità del servizio reso». Il presidente di Confesercenti Interprovinciale (Napoli, Avellino e Benevento), Vincenzo Schiavo commenta così la battuta d’arresto: «È diventato ormai fondamentale che si sciolga questo nodo, non è possibile che a rimetterci siano sempre gli imprenditori, coloro che hanno il peso maggiore in questa situazione. Mantengono i dipendenti e i locali aperti per 18 ore al giorno, offrono il servizio a cittadini e turisti e alla fine sono quelli che guadagnano di meno. Tornare al precedente aggio sulla vendita dei titoli di viaggio non è una solo una questione di opportunità ma di rispetto e di sviluppo economico». A rimetterci, tanto per cambiare, saranno ancora una volta gli utenti del trasporto pubblico napoletano, che, con i distributori automatici perennemente fuori uso, ormai da settimane stanno riscontrando dei grossi problemi a reperire i biglietti da 1,10 euro. A meno che non decidano di abbassare la testa comperando quelli da 1,50 euro disponibili dal personale di stazione.