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Hanno acceso tutti le luci dei cellulari, riflettori simbolici sull’escalation di aggressioni. Al Vomero hanno manifestato in tanti, genitori e figli, contro gli assalti delle babygang. E per chiedere maggiori controlli. Si sono riuniti al Parco Mascagna, di cui si attende ancora l’avvio del restyling. Finora hanno solo abbattuto una ventina di alberi, ritenuti pericolanti. Qui vicino, nel degrado, c’è stato l’ultimo pestaggio. Vittima un 13enne, riempito di pugni e calci. “L’ennesimo sabato di violenza” denunciano le associazioni.

A chiamare le famiglie a raccolta, comitato per la Sicurezza dei Minori, Mamme Antibulli, Attivamente e Genitori Napoletani per la Sicurezza. Invocano presidi a protezione dei ragazzi. Uno stop ai week-end da arancia meccanica. Ma è anche un momento per contarsi. L’obiettivo è fare rete. E non solo nell’area collinare. Sono arrivati, infatti, anche da Chiaia. E da altre parti. Tutte le zone della movida, il fine settimana, vivono col fiato sospeso. “Sono mesi – spiegano gli organizzatori – che i nostri ragazzi subiscono atti di brutale violenza da gruppi di coetanei. E sono mesi che denunciamo alle autorità questi avvenimenti“. L’esasperazione è palpabile.

“Ci sono le denunce e anche i referti medici, vogliono aspettare che si armino?” domanda una mamma. E si evoca Francesco Pio Maimone, ucciso a marzo a Mergellina. Vittima innocente di una folle sparatoria. “Non abbiate paura, denunciate” è l’appello. Prima che capiti ancora.