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Pomigliano d’Arco (Na) – Bufera M5s a Pomigliano d’Arco (Napoli), dove, a poche ore dalla presentazione ufficiale delle liste e dei candidati a sindaco per il rinnovo del Consiglio comunale, i pentastellati ritirano l’appoggio alla coalizione di centrosinistra della quale fanno parte anche Pd, Europa Verde, Per e Cittadinanza attiva. Lo rende noto lo stesso candidato a sindaco, Marco Iasevoli, che “alla luce dei mutati equilibri politici” ha deciso di ritirare la propria disponibilità. Una coalizione che solo ieri sera aveva sancito la candidatura di Iasevoli su spinta proprio del M5s.
Dopo la proposta della coalizione di centrosinistra di candidarmi a sindaco – ha sottolineato Iasevoli in un post su Facebook – era comunque necessario fare delle verifiche politiche approfondite prima di accettare. Necessario e utile.
Infatti, pochi minuti fa M5s ha comunicato di ritirarsi dalla coalizione. Tutto ciò in un quadro di scarsa coesione generale della coalizione stessa. Dunque è per me logico e lineare comunicare la mia indisponibilità alla luce dei mutati equilibri politici”.

E’ chiaro che su Pomigliano c’è un tema delicato che non dobbiamo dimenticare, c’è un pezzo del M5S della cittadina di Luigi Di Maio, che è uno dei fondatori del M5S che poi ha fatto altre scelte. Sono scelte di addio che ci stanno in politica ed è chiaro che queste scelte possono cambiare gli equilibri”. Lo ha detto Ciro Borriello, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Napoli, commentando la rottura dell’alleanza che era stata creata tra Pd e M5S a Pomigliano d’Arco per sostenere insieme il candidato Marco Iasevoli.
Noi lavoriamo bene in alleanza nel laboratorio Napoli – ha spiegato Borriello – che si è consolidato attorno a una figura di spessore come il sindaco Manfredi. Il M5S è in una fase nuova, aperto a ragionamenti di coalizione, si ragiona su chi sono i candidati e come sono i programmi locali ma anche come funziona il modello di coalizione nei diversi Comuni. L’idea di correre insieme vale anche per le prossime elezioni alla Regione Campania, in cui si possa esportare il modello Napoli visto che il terzo mandato di Vincenzo De Luca è ormai solo nella sua testa non in chi vuole una Regione diversa su politiche in cui De Luca ha fallito come la sanità. Serve un laboratorio politico anche in Regione che tiene insieme M5S, Pd, sinistra e liste civiche”.