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Pazienti in barella per giorni, prima di essere accolti nelle camere dell’Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Sorrento. Pazienti che stazionano all’interno di autombulanze. o in sala d’attesa.Storie di ordinaria sanità in Penisola sorrentina. Ora l’appello viene lanciato da un medico di base, che esercita da quasi 40 anni, e che ha vissuto sulla propria pelle di figlia i disagi nonostante la buona volontà di chi lavora del nosocomio sorrentino. “Lancio questo appello” afferma Marialaura Gargiulo “affinchè si possa realizzare una sanità adeguata ai cittadini e ai turisti che affollano il nostro territorio e potenziare quello che abbiamo, cercando di riaprire al più presto la rianimazione e di aumentare personale e risorse. I giovani medici, anche locali, disertano i concorsi e preferiscono andare altrove, chiediamoci perché”. La sua esperienza è di qualche settimana fa, lei così lo racconta: “Sono un medico di base, una cardiologa che esercita da quasi 40 anni. Questa volta scrivo come figlia di una paziente che, a seguito molto probabilmente di un covid misconosciuto ha avuto una crisi respiratoria dovuta a una grave polmonite bilaterale. È stata prontamente soccorsa, avrebbe avuto bisogno di un ricovero in rianimazione per il monitoraggio e per la criticità ma il reparto è chiuso da mesi. Alla fine è stata ricoverata in medicina d’urgenza dove ho trovato massima disponibilità della primaria, del personale medico e paramedico, il cui lavoro è aumentato per la presenza di molti casi”. C’è l’ipotesi dell’ospedale unico, “non sono un tecnico,anche se ritengo necessaria la sua realizzazione nei modi corretti. Ma anche se fosse costruito ci vorrebbero 10 anni per andare a regime. I cittadini della Penisola sorrentina hanno bisogno ora di un ospedale con personale adeguato, con macchinari, con reparti per questi casi. Vi prego agite, risolviamo il problema, in estate la nostra popolazione triplica e non si può andare avanti così. Per noi cittadini, per il personale sanitario”.