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Napoli – Resa dei conti dietro l’angolo dopo la rissa sfiorata al vertice del Partito democratico tenutosi ieri sera a Ercolano. «Lo spettacolo indecoroso dell’assemblea provinciale è l’ennesima dimostrazione di quanto affermo da tempo. Bisogna azzerare tutti gli organismi dirigenti che, come ha dimostrato il risultato elettorale delle Politiche e, ancor prima, il flop delle elezioni comunali di Napoli, non rappresentano più nessuno». A lanciare quella che può essere definita come una vera e propria bordata ad alzo zero è il consigliere regionale del Pd Gianluca Daniele.

L’esponente dem in Regione non fa dunque sconti ai propri compagni di partito: «I pochi elettori che ci sono rimasti, così come quelli che ci hanno abbandonato in questi anni, chiedono un cambiamento radicale delle logiche distorte che hanno imbalsamato il Pd napoletano, molto più attento a posizionamenti e incarichi che ai problemi delle persone. C’è chi continua a ballare mentre il Titanic affonda, come se niente fosse accaduto. Continuare a discutere su chi debba fare cosa, invece di concentrarci in una seria analisi sulle scelte che ci hanno alienato il consenso dei cittadini, è pura follia. Basta con riunioni inutili e autoreferenziali. È prioritario che si dimetta il gruppo dirigente così da riavviare un dialogo con tutte le forze sane del fronte progressista per tornare a essere di nuovo competitivi. L’unico modo per farlo – conclude Daniele – è tornare tra la gente».

Tornando alla “movimentata” assemblea di ieri nel Vesuviano, gli animi si sarebbero scaldati in seguito alla richiesta di dimissioni avanzata dal dirigente Nicola Oddati al fine di azzerare la ferita inflitta dal congresso provinciale. A Oddati ha risposto Tommaso Ederoclite, il quale ha fatto presente che aveva sforato il tempo e, quindi, doveva terminare l’intervento. Da qui la replica piccata di Oddati sui metodi sbagliati del partito e la ressa in sala tra urla e proteste. Per riportare la tranquillità in sala si è reso necessario l’intervento degli agenti della Digos, che si trovavano già all’esterno del Mav per scongiurare disordini con eventuali contestatori. Ma i disordini sono stati invece tutti all’interno. 

Laconico il commento a freddo dell’ex senatrice Graziella Pagano: «Non mi interessa sapere chi ha ragione e chi ha torto, non mi importa conoscere i dettagli di questo increscioso episodio. Avendo il curriculum e la storia politica più robusta lì in mezzo, mi permetto di dire che è arrivato il momento che non solo le parole, ma anche e soprattutto i comportamenti, debbono essere degni della nostra gente. Veniamo da una sconfitta pesantissima e che fa il paio con quella del Comune nel 2016, forse persino più grave visto che abbiamo perso in tutti i collegi uninominali regionali. E allora, prima ancora di stare lì a raccontare come va e dove il mondo, impariamo a campare. Il che significa rispondere al telefono ai compagni e ai militanti, essere disponibili, farsi vedere non solo in campagna elettorale, non coltivare affari e affarucci di quart’ordine. Rigore. Serietà. Educazione. Poi potete parlare di politica»