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Napoli –  Il primo è stato, già ieri sera, Matteo Salvini. Poi questa mattina Giorgia Meloni. E nel pomeriggio Antonio Tajani.

Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia mandano l’ultimo messaggio a Catello Maresca: se vuole, è ancora in tempo a diventare il loro candidato sindaco a Napoli.

L’ex pm della Dda si dice ancora indeciso. Ma davanti a sè, ormai, nello psicodramma che lo vede protagonista, sembra vedere solo questa strada. 

Di certo un segnale, in tal senso, l’ha mandato questa mattina su “Il Giornale”, il quotidiano di casa Berlusconi, al quale ha confidato di essere un uomo di centrodestra.

Anche la mia è una ideologia chiaramente di centrodestra” ha dichiarato a chi lo intervistava mentre solo qualche giorno fa, il 19 giugno, al Corriere della Sera che gli chiedeva per chi avesse votato in passato, aveva risposto (sorridendo) che non se lo ricordava. E che comunque “l’aveva fatto in maniera non convinta”. 

Fatto sta che le parole di stamattina  hanno rappresentato un segnale chiaro per Alessandro Nardi, l’uomo che si era incaricato di formare le liste del candidato “civico” Maresca, tant’è che ha mollato l’incarico e salutato la compagnia.

Hanno rappresentato un segnale che ha preso sicuramente in contropiede Sergio Rastrelli, che già aveva cominciato a dichiarare da candidato sindaco in pectore del centrodestra dopo aver avuto l’ok da Giorgia Meloni.

Hanno rappresentato un segnale di incoraggiamento per i vertici nazionali del centrodestra.

Salvini è stato il più veloce a piazzare il suo cappello sul nome del magistrato in aspettativa. “Abbiamo parlato di città, di Bagnoli, di Secondigliano, di giovani e lavoro: è una grande opportunità che parte dal basso“.

Meloni, dopo aver lanciato la candidatura di Rastrelli, è stata, invece, la più imbarazzata: “Siamo assolutamente interessati ad approfondire la sua candidatura e intenzionati a valorizzarne il profilo. Ma come rispettiamo il profilo civico, chiediamo rispetto per il nostro profilo“. In soldoni: Fratelli d’Italia sosterrà Maresca solo se potrà farlo col suo simbolo.

Lo stesso punto che ha tenuto Antonio Tajani, il più diplomatico dopo che il coordinamento cittadino aveva parlato di “distanze ormai incolmabili” col candidato Maresca: “Sarebbe un buon candidato civico. A noi non dispiace. Ma non possiamo rinunciare al nostro simbolo. L’appello che ha fatto mi sembra di apertura, quindi guarderemo con attenzione le sue proposte fermo restando che il simbolo di Forza Italia non può sparire dalla scheda elettorale per il Comune di Napoli“.

In tutto questo, Stefano Caldoro, il leader di Forza Italia in consiglio regionale, su Twitter, ha cinguettato: “Maresca, simboli e partiti. Una apertura positiva, un primo passo utile. Ora discutiamo insieme dei programmi con un centrodestra unito“.

Non a caso Caldoro ha parlato di “primo passo”. Maresca, se davvero vuole essere il candidato del centrodestra, deve resettare tutta la sua strategia politica che ha raggiunto il culmine con quel “me ne fotto dei simboli di partito” speso nel suo primo comizio a Ponticelli. Si troverà a sacrificare una bella fetta di civici che aveva radunato attorno alla sua candidatura ma che non accetterà di stringere la mano a Salvini, Meloni e Tajni/Berlusconi. Ma sarà davvero pronto a pronto a cambiare in corsa?

Nel tardo pomeriggio di oggi, si è preso ancora un pò di tempo: “Credo che tra qualche giorno dovrò sicuramente trarre le conclusioni di cosa succede. Vedremo se le persone, le associazioni, i gruppi civici che mi sostengono mi vorranno sostenere e avranno la forza e la determinazione di continuare questo percorso. Altrimenti, faremo altre valutazioni. Io una fatica la tengo sempre…“, ha detto Maresca alludendo a un suo possibile ritiro dalla competizione per Palazzo San Giacomo.

Ma, a proposito della “fatica” di Maresca: non è una qualsiasi, è Sostituto Procuratore generale a Napoli. E, paradossalmente, una delle battaglie storiche e unitarie del centrodestra è quella di impedirne “le porte girevoli” evitando che un magistrato diventi politico e poi di nuovo magistrato.

E, ancor più paradossalmente, sempre nell’intervista di stamattina a “Il Giornale”, a precisa domanda: “Qualcuno polemizza anche sul fatto che continui ad esercitare la funzione di sostituto procuratore“, la risposta di Maresca è stata questa: “Spero di fare solo il sindaco, così non scontenteremo nessuno“. Uno psicodramma da Oscar.