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Napoli – “Oggi noi dobbiamo scegliere se le forze sane del Paese debbano remare nella stessa direzione. Viviamo un tempo in cui le leggi vengono scritte per la pressione popolare, salvo poi accorgersi che si trattava di un milione di internauti. E gli altri 59 milioni di italiani? Non esistono perché non twittano. E così si fanno i referendum su internet. Si individuano i candidati al Parlamento. E nascono proposte e provvedimenti che non tengono conto dei principi generali, e ancor meno di quelli costituzionali. E allora si assiste ad interventi come quello sulla legittima difesa, all’ennesima riforma del processo civile, alla penosa prova di forza contro i migranti”.

Questo dice Maurizio Bianco, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli nel corso dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Distretto. “Al contrario non si interviene, evidentemente perché il fatto non fa più notizia, sul problema della condizione disumana in cui versano i detenuti nelle carceri, per lo più in attesa di giudizio, grazie a misure cautelari che anticipano l’espiazione della pena rispetto alle sentenze. Non si interviene per restituire dignità alla magistratura onoraria, rispetto alla quale si è preteso di allargarne le competenze e ridurne i compensi. Non si interviene sui costi insostenibili della giustizia civile ed amministrativa, lievitati non certamente per offrire una migliore qualità del servizio, ma per disincentivare il ricorso al giudice”, spiega. “La politica che voglia liberarsi del giurista compie un grave errore”, conclude.