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NAPOLI -«Non ci hanno degnati di uno sguardo, ecco perché lo abbiamo aggredito». Hanno aggredito Emanuele Ciro, 16 anni, spaccandogli il setto nasale domenica scorsa a Napoli, perché non li aveva degnati neanche di uno sguardo. La sua indifferenza, che in realtà come lui stesso ha detto alla polizia, era paura, li ha fatti impazzire dalla rabbia. Così sono scesi dagli scooter che erano guidati da due amici, e lo hanno pestato a sangue. Sono stati denunciati per lesioni un 16enne italo-brasiliano e un 15enne romeno, entrambi residenti a Marano, comune in provincia di Napoli, per l’ennesima aggressione ai danni di un ragazzino. Sono due giovani con famiglie ‘difficili’ e hanno confermato le loro responsabilità mentre Emanuele Ciro li ha riconosciuti senza dubbio come i suoi aggressori. Continuano le indagini per il ferimento di Arturo, avvenuto il 18 dicembre in via Foria. Tre coltellate, di cui una alla gola, sostiene al procura di Minori per un tentativo di rapina fallito. Uno in carcere per tentato omicidio e quattro indagati. Uno di loro ha un alibi di ferro: lavorava nella strada dei presepi a Napoli con un noto artigiano. Gli altri tre ‘vacillano’. Un quattordicenne, molto amico dell’indagato finito in carcere, sarà interrogato domani pomeriggio alla Squadra Mobile di Napoli. Su Gaetano, il 15enne con una milza spappolata, preso a calci e pugni a Chiaiano, dopo un’accelerata iniziale, che ha portato all’individuazione di sette ragazzini della zona, c’è una frenata. Questo è dovuto, come spiega lo stesso questore Antonio De Iesu, all’individuazione delle singole responsabilità del gruppo che per adesso risponde in concorso di lesioni gravissime. Dall’iniio del mese di dicembre ad oggi sono state 8 le aggressioni ai danni di minorenni, tutte finite a coltellate dei cui responsabili, purtroppo,non ci sono tracce.