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È di Pollena Trocchia (Napoli), la bambina di 10 anni colpita alla testa mentre, in compagnia dei genitori, mangiava un gelato nella centrale piazza Cattaneo, nella vicina Sant’Anastasia. I tre erano fermi nei pressi di uno dei bar più noti del paese, davanti al quale si ritrovano di solito decine di giovanissimi. Gli autori del raid contro un bar di Sant’Anastasia hanno usato una mitraglietta. In due sono arrivati nella tarda serata di ieri ed hanno sparato ripetutamente contro l’esercizio commerciale, poi sono andati via. A terra sul posto sono visibili le tracce di alcuni dei colpi sparati.

La piazza è da sempre ritrovo di ragazzi, ma le persone più anziane, di mattina numerose nei pressi del bar dove ieri sera sono stati esplosi i diversi colpi che hanno ferito la bimba ed i genitori, ricordano che è stata anche lo scenario di varie sparatorie negli anni della nuova camorra organizzata. Gli anni bui del vesuviano, quando anche a Sant’Anastasia, come negli altri comuni dell’hinterland, si aveva paura di uscire per la guerra tra le bande criminali che si contendevano il predominio del territorio.

“Ma ora si litiga per motivi stupidi – fanno notare gli anziani – ragazzini che urlano, si azzuffano, usano pistole. Ci vorrebbe il controllo, prima dei genitori, che li lasciano in strada, e poi delle forze dell’ordine. Ma qui rischiamo anche di perdere la stazione dei carabinieri. Di cosa vogliamo parlare. Sono in affitto e li hanno sfrattati, forse li spostano. Intanto noi abbiamo paura di uscire di sera, perché anche se c’è gente, se non sei vittima di una rapina si rischia lo stesso la vita come è successo ieri sera”.

Insieme alla piccola di 10 anni colpita alla testa da un proiettile davanti ad un bar-pasticceria di Sant’Anastasia, ed ai genitori, rimasti anche loro feriti, c’era anche il fratellino di 6 anni, rimasto illeso perchè al momento della sparatoria era all’interno con dei conoscenti del nucleo familiare.
Il piccolo non ha assistito alla scena. E’ stato affidato dal padre ai conoscenti con cui la famiglia era a prendere il gelato, per poi essere prelevato da uno zio accorso a Sant’Anastasia per prendersi cura del piccolo.