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Dopo l’arresto avvenuto nel febbraio 2020, i boss Nicola e Gennaro Sautto, in piena pandemia, tenevano sotto controllo le piazze di spaccio e impartivano ordini agli affiliati dal carcere grazie a un cellulare: è quanto emerge dalle indagini che oggi hanno consentito ai Carabinieri e alla DDA (pm Ivana Fulco e Liana Esposito, procuratore aggiunto Rosa Volpe) di assestare un duro colpo all’organizzazione camorristiche che gestiva secondo gli inquirenti, quella che viene definita la più importante piazza di spaccio dell’Europa occidentale, nel tristemente noto Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Complessivamente sono state eseguiti, 51 misure cautelari (47 arresti in carcere, un arresto ai domiciliari e tre divieti di dimora). I “capi piazza” pagavano al clan delle quote mensili, fino a 60mila euro, per spacciare nella zona di competenza del clan Sautto-Ciccarelli i cui vertici ricoprivano i ruoli di arbitro, giudice e giustiziere. Nel corso di una perquisizione mirata le forze dell’ordine hanno scovato e sequestrato il cellulare.