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Napoli – Svelata la la “foto del secolo”, si tratta di un buco nero supermassiccio, equivalente a 6,5 miliardi di masse solari, che si trova a 55 milioni di anni luce dalla Terra, al centro della galassia Messier 87. Nell’immagine è ben visibile l’ombra del corpo celeste, visibile grazie alla materia attratta al suo interno che, riscaldandosi, emette una luce parzialmente osservabile attraverso i radiotelescopi, e permette dunque di vedere il confine invalicabile. Per ottenere l’immagine sono stati puntati ben otto potentissimi radiotelescopi. Per annunciare i nuovi traguardi raggiunti dagli astrofisici dopo due anni di analisi dei dati ottenuti dal buco nero sono state presentate sei conferenze stampa in contemporanea, a Bruxelles, Santiago del Cile, Shanghai, Tokyo, Taipei e Washington.

Tra i cinque scienziati italiani che hanno permesso questa stravolgente scoperta c’è una docente della “Federico II” di Napoli ma originaria di Acerra, Mariafelicia De Laurentiis, ricercatrice e professoressa di Astrofisica e membro della collaborazione Eht (Event Horizon Telescope) che ha coordinato il gruppo di analisi teorica dell’esperimento. La docente, ricercatrice dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) e dell’Inaf, (Istituto nazionale di astrofisica) ha dichiarato a La Repubblica: “Questo straordinario risultato non solo ci regala la prima immagine di un buco nero, ma ci fornisce anche una prova diretta della presenza di buchi neri supermassicci al centro delle galassie e del motore centrale dei nuclei galattici attivi dal punto di vista concettuale, il risultato rappresenterà uno strumento formidabile per studiare, confermare o escludere le varie teorie relativistiche della gravitazione formulate a partire dalla Relatività generale di Albert Einstein”.

Il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri si mostra orgoglioso della sua concittadina e ha invitato Mariafelicia nella sua città: “Sapere che uno scienziato di Acerra è protagonista di un’impresa scientifica di tale portata storica ci riempie di orgoglio e ci spinge a lavorare con sempre più forte impegno e passione per tutti i giovani talenti della nostra terra, perché possano avere, in futuro, maggiori occasioni per non dover portare lontano dalla loro terra il loro sapere e il loro valore. Ci incontreremo presto al suo ritorno in città e compatibilmente con i suoi tanti impegni. Per il momento i nostri complimenti e l’orgoglio della Città di Acerra”.

Dunque, un passo storico per la scienza che potrà vantare anche la presenza di Napoli e in particolare della comunità acerrana.