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Imbecilli protagonisti negli anticipi del sabato calcistico. Un pieno di insulti quello raccolto ieri da Napoli e i napoletani in due delle tre gare di serie A disputate. Una abitudine alla quale mai ci abitueremo.

Nella gara del pomeriggio, l’odio verso la città partenopea è riuscito persino a unire le due tifoserie di Udinese e Roma. Voce su voce per dare maggiore fiato alla vergogna. A stigmatizzare quanto accaduto, in serata, è stato il presidente della Figc Gabriele Gravina.

Il ripetersi di cori con evidente riferimento alla discriminazione territoriale negli stadi italiani è un comportamento incivile che va condannato e contrastato con determinazione” – ha dichiarato il nuovo numero 1 del calcio italiano. Una presa di posizione che dà forza all’ipotesi, lanciata nei giorni scorsi da Carletto Ancelotti, di fermare le partite al verificarsi di simili episodi per lanciare un segnale chiaro alle tifoserie d’Italia.

Bisogna intensificare i programmi educativi che coinvolgono i tifosi e applicare rigorosamente le norme previste dal nostro ordinamento. A tal proposito ho sentito sia il presidente dell’Aia Nicchi che il designatore Rizzoli con i quali abbiamo condiviso tutte le valutazioni del caso” – ha aggiunto Gravina, parlando con l’Ansa.

Ai “Lavali col fuoco” della Dacia Arena si è poi aggiunto nel tardo pomeriggio il solito contributo della tifoseria juventina che ha dedicato le sue attenzioni, oltre che ai napoletani, anche ai prossimi avversari della Fiorentina.