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In tempi di sciami sismici nei Campi Flegrei, diventano materia di scontro anche le trivellazioni di tre anni fa. Quando già furono oggetto di furenti polemiche. Siamo al question time in consiglio regionale, a interrogare la giunta è la consigliera Maria Muscarà del gruppo misto. Rispolvera il progetto Geogrid, finanziato dalla Regione con 3.5 milioni, per scopi di ricerca sull’uso sostenibile dell’energia geotermica. A promuoverlo fu la “società Graded in accordo con Ingv, Federico II, Parthenope, Università Vanvitelli, e Cnr – ricorda Muscarà -, proposto dalla Smart Power System, distretto ad alta tecnologia in Campania Scarl“. I problemi, tuttavia, non mancarono.

Alcuni “video diffusi mostravano un’alta colonna di gas sprigionarsi dal sottosuolo a causa di una perforazione da cui fuoriusciva un getto molto forte, un geyser che raggiungeva alcune decine di metri con dispersione di condensati e gas”. Per quelle criticità di giugno e luglio 2020 “durante lo svolgimento dei lavori di scavo di un pozzo – rammenta la consigliera – in via Antiniana nel Comune di Pozzuoli (Na)” il Comune emanò un’ordinanza di messa in sicurezza del pozzo. Intorno al progetto si alzò un polverone, non solo metaforico. Nella scorsa legislatura, Muscarà sollecitò un intervento della giunta regionale. Si rappresentarono, infatti, “le forti preoccupazioni manifestate dalla popolazione, dalle amministrazioni locali, e dal prof. Mastrolorenzo“. È il vulcanologo “che da anni esprime contrarietà ai progetti di perforazione nei Campi Flegrei, basando le sue valutazioni su studi scientifici riguardanti il delicato equilibrio di una zona ad elevato rischio sismico“. La Direzione generale della Regione per la Ricerca, tempo dopo, “richiedeva l’immediata sospensione delle attività relative al progetto Geogrid e l’invio di una relazione circostanziata”.

Ora Muscarà chiede “se a seguito della chiusura mineraria del pozzo, in prossimità di via Antiniana, ci siano state verifiche di eventuali modificazioni indotte in fase di realizzazione del pozzo“. A risponderle è l’assessore alle attività produttive, Antonio Marchiello. L’esponente della giunta premette subito “che la sorveglianza ed il monitoraggio del vulcano dei Campi Flegrei sono svolti” dall’Ingv, la quale segnala “al Dipartimento nazionale di Protezione Civile eventuali variazioni dei valori dei parametri significativi”. Marchiello rimanda pure al bollettino dell’Osservatorio Vesuviano di agosto scorso, dove c’è “uno specifico paragrafo dedicato all’Attività di monitoraggio nell’area circostante il pozzo ‘Goegrid'”. L’assessore infine sentenzia: “Non c’è connessione, e lo dimostriamo coi fatti. Ma comunque c’è tranquillità perché il monitoraggio è massimo”.

Nella replica Muscarà insorge (“non mi sembra di aver ottenuto le risposte che chiedevo”). Pone dubbi sul “fatto che non ci sia correlazione“, evocando la storia di Strasburgo. Lì nel giugno 2021, in un “territorio che non è paragonabile alla caldera dei Campi Flegrei, ci fu un terremoto”. Il giorno successivo “le perforazioni furono bloccate”. A evidenziare possibili legami con le trivelle fu la Renass, rete nazionale francese di monitoraggio sismico, parlando di due scosse “indotte” dall’attività umana. E a fine seduta Muscarà lancia un’altra stoccata: “Manfredi da sindaco di Napoli è ben informato su questa vicenda su cui oggi fa finta di nulla”.