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NAPOLI – A 23 giorni dal fischio iniziale della partita delle elezioni di Napoli, le cose stanno così: Catello Maresca, candidato sindaco per il centrodestra, gioca da attaccante. Ma è spalle alla porta. Marcato stretto ancora dalle sue stesse contraddizioni.

Che non gli fanno dire, ad esempio, in piena area di rigore al campo del don Guanella di Scampia, sede della sua prima conferenza stampa da politico, una cosa semplice semplice: che giusto un anno fa ha votato Stefano Caldoro, il candidato Governatore del centrodestra.

Tutt’altro. A precisa domanda (“Ha votato per Stefano Caldoro o Vincenzo De Luca?”), ha fatto capire il contrario: di aver preferito il rappresentante del centrosinistra.

La prima risposta di getto che ha dato è stata questa: “Il voto è segreto”.

Ma tant’è: è stato solo un abbozzo di dribbling come da repertorio già abbondantemente conosciuto del politico Maresca. Tant’è vero che per settimane, fino al 30 giugno scorso quando ha dichiarato le sue simpatie per il centrodestra in una memorabile intervista a Il Giornale, non ha voluto dire per chi avesse votato alle politiche. Da che parte avesse fino a quel momento battuto il suo cuore, in quale visione del mondo si fosse riconosciuto e quali idee volesse quindi riproporre per Napoli.

Ora di nuovo ha tentato di gettare finanche la palla in tribuna facendo la battuta: “Sono una persona molto riservata”.

Salvo poi dover aggiungere, con una nuova piroetta: “Allo stesso modo non ho mai nascosto la mia simpatia per il presidente De Luca, con cui spero di condividere le scelte strategiche che riguardano Napoli”.

Ora: De Luca è il Governatore in quota centrosinistra della Campania. Che l’anno scorso si è presentato alle urne venendo già da 5 anni di governo in Regione Campania. Altro dato che svela un’altra contraddizione impossibile da non cogliere del candidato Maresca, visto che ancora oggi ripete il refrain dei “30 e passa anni di malgoverno delle sinistre a Napoli“.

E quindi: a 23 giorni dall’apertura delle urne, punto e a capo. Con 4 liste (compresa quella della Lega) in bilico perchè bocciate dalla commissione elettorale, Maresca torna ad essere un attaccante che non sa a quale squadra affidarsi: quella dei partiti del centrodestra o quella che lo sostiene a mò di curva, che si accalca ai margini dell’area di rigore del Don Guanella, del mondo civico?

Maresca politico avrebbe dovuto unire queste due anime.

E, invece, al di là dell’endorsement per De Luca, alla domanda se domani vede Salvini, risponde freddo: “Lo potrei incontrare anche riservatamente”. E alla domanda su Fratelli d’Italia che si sta dilaniando sulla sua candidatura, suggerisce di “non fare tante dietrologie visto che Francesco Lollobrigida (il braccio destro della Meloni oggi a Napoli, ndr) ha dichiarato che mi sostiene”.

Una parte di Fratelli d’Italia vota Bassolino? Non ci credo nemmeno se lo vedo”.

Ma tant’è: i 12 simboli, tra civiche e partiti di centrodestra, che lo sostengono (Tar permettendo), al don Guanella, stanno assieme solo sul foglio con su scritto “riservato stampa”. E se questa mossa, per l’attaccante Maresca, si rivelerà un gol piuttosto che un autogol si saprà al novantesimo del 4 ottobre.