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Napoli – I panni sporchi si lavano sui social. Soprattutto ai tempi della politica 2.0. La zona di Capodimonte resta senza luminarie natalizie e su Facebook infuria la polemica tra la consigliera della Municipalità 3, Giuliana de Lorenzo, e la consigliera comunale Laura Bismuto, entrambe vicine al movimento che fa capo al sindaco Luigi de Magistris.

A innescare il rimpallo di responsabilità è stato un post pubblicato dalla consigliera de Lorenzo, esponente del gruppo Riformisti democratici con de Magistris: «Sono profondamente rammaricata perché, incinta di sette mesi, ho trascorso tre giornate intere per strada nel cercare di portare le luminarie a Capodimonte. Sono stata l’unica consigliera, insieme al presidente (Ivo Poggiani, ndr), che in tanti anni si è prodigata per poter illuminare questo pezzo di strada ma non siamo riusciti a ottenere per tempo il contatore per avere la corrente sufficiente che prima veniva concessa gentilmente da un commerciante di zona. Quello che mi fa realmente incazzare è che sono stata lasciata completamente sola a cercare di risolvere questo problema che poteva essere invece un’opportunità per il quartiere e quindi ci si doveva attivare tutti per ottenere questo risultato invece di pubblicare il solito post criticone dopo».

Parole di fuoco, che in pochi minuti hanno finito per innescare una vera e propria reazione a catena. La replica di Laura Bismuto, consigliera comunale del gruppo Dema e fino al 2016 esponente proprio del parlamentino della Municipalità 3, è infatti durissima: «A me l’assessore del Comune di Napoli ha detto che le luminarie a Capodimonte non si potevano avere perché la municipalità aveva già deciso le strade, escludendo Capodimonte per favorire Santa Teresa. Attenta a quello che dici, perché se l’anno scorso Capodimonte e Lieti hanno visto “la luce” è perché la sottoscritta si era prodigata. Ora questa sceneggiata non è proprio comprensibile». Bismuto rincara poi la dose precisando che «le luminarie le ha offerte Comune insieme a Camera di Commercio, e in alcune zone come la Sanità la Regione. Le strade le indicano le Municipalità che puntualmente fanno la “lista della lavandaia” sapendo di non poter coprire tutto quanto richiesto. Quindi finisce che decide magari il presidente di Municipalità insieme all’assessore comunale». Tra i vari post non passa poi inosservato quello del presidente della Municipalità 3, Ivo Poggiani, che senza tanti giri di parole si schiera al fianco della consigliera de Lorenzo: «Per onore di cronaca, la Municipalità ha chiesto solo tre strade, nessuna “lista della lavandaia”. Siccome sapevamo che Sanità, Colli Aminei e San Carlo “bassa” erano già coperte, le strade indicate sono state Santa Teresa degli Scalzi, corso Amedeo di Savoia e via Bosco».