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Napoli – L’accusa è pesantissima: un cartello di imprese avrebbe monopolizzato gli appalti in Regione Campania durante l’emergenza Coronavirus. Il dossier che per ora è solo un’accusa finisce sul tavolo dei magistrati Simone De Roxas e Mariella De Mauro della Procura di Napoli grazie a un esposto (il settimo) presentato dall’ex parlamentare Marcello Taglialatela, presidente dell’associazione Campo Sud. Fiumi di denaro destinati ad alcune aziende private per costruire centri covid e sale di rianimazioni nei giorni in cui la pandemia aggrediva l’Italia.

Si arricchisce di un nuovo capitolo l’inchiesta, già aperta da settimane dalla Procura di Napoli, sugli appalti covid. Un esposto dettagliatissimo con cifre, delibere ufficiali e provvedimenti delle varie Asl della Campania accende i riflettori su “un regime –  scrive Taglialatela – di favore a vantaggio di alcune società tra cui Siram Spa, Tecnomedical Srl, Contex Srl, Teknos srl, Sea srl, che si presentano come un vero e proprio “cartello”, capace di condizionare le scelte delle amministrazioni pubbliche”. C’è un altro elemento che solleva sospetti: tranne Siram, tutte le altre società arrivano da Chiaiano, quartiere napoletano. E poi dalle carte, depositate in Procura, emerge la figura di Crescenzo De Stasio ( anche lui originario di Chiaiano), indicato come procuratore speciale della Siram Spa: un nome già conosciuto alle cronache. De Stasio è un top manager oggi agli arresti domiciliari per lo scandalo mazzette nelle Asl siciliane. Secondo l’accusa dei pubblici ministeri siciliani De Stasio avrebbe versato 100 mila euro ai pubblici ufficiali per corromperli. L’inchiesta della Procura di Napoli mette alle corde il governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca. I magistrati indagano per turbativa d’asta: ad oggi risultano indagati Roberta Santaniello, responsabile dell’Unità di Crisi della Regione, Antonio Limone, presidente dell’Istituto Zooprofilattico di Napoli, Luca Cascone, consigliere regionale della Campania, Corrado Cuccurullo, presidente di Soresa, la società in house della Regione Campania che gestisce la spesa sanitaria. Un’indagine destinata ad allargarsi dopo l’ultimo esposto.