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Napoli – Il pane è elemento che mai deve mancare sulle tavole. Alimento che nutre, fondamentale per l’alimentazione, segno dell’abbondanza e della vita. Lo sanno bene a San Sebastiano al Vesuvio dove l’amministrazione comunale ha avviato un progetto per la panificazione anzitutto attraverso il coinvolgimento dei giovani. Artigianato ed enogastronomia perché San Sebastiano faccia da volano per il turismo e da attrattore per gli altri comuni limitrofi. La location individuata dal comune è la villa confiscata al clan Vollaro che è annessa ad un enorme spazio coltivabile. L’amministrazione ha chiesto alla Regione Campania un finanziamento di oltre un milione di euro per la riqualificazione della villa confiscata al clan.

Ha le idee chiare Assia Folisa, assessore comunale alla cultura ed alle politiche giovanili del comune di San Sebastiano al Vesuvio: “La Cittadella del Pane e della Legalità rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro territorio. A partire dalla valorizzazione del nostro pane, già inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, puntiamo alla  realizzazione di una struttura polifunzionale  che coniuga formazione, percorsi di inclusione, legalità e accompagnamento all’ imprenditorialità. Le attività che ruoteranno intorno alla scuola di formazione per panificatori coinvolgeranno  istituti di ricerca, l’ateneo federiciano, scuole, associazioni ed onlus. Il tutto in una struttura confiscata alla criminalità  e recuperata al patrimonio comunale”. 

La casa del pane vedrà il coinvolgimento dell’Università Federico II e di altre realtà locali, soprattutto per l’avvio di corsi di formazione che si terranno in viale degli Ulivi. Quattro livelli, sottratti alla camorra, dove i giovani si formeranno e, magari, saranno sottratti alla criminalità organizzata.