- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli  –    Diventare commercialisti a Napoli sembrerebbe molto più facile che nel resto d’Italia. I dati del Ministero dell’Istruzione, messi a disposizione anche dall’Ordine dei Dottori Commercialisti, parlano chiaro. Nel 2015 la commissione dell’Università Parthenope di Napoli ha registrato la partecipazione agli esami per l’abilitazione alla professione di ben 433 candidati (numero più alto in Italia) con una percentuale di idonei pari all’89%. Vicinissimo a questo numero anche la Federico II. Il principale Ateneo napoletano ha accolto  146 candidati  promuovendone 129; un ottimo 88%.

Numeri che hanno destato più di qualche sospetto all’interno dell’Ordine dei Dottori Commercialisti che, attraverso i suoi vertici, ha precisato di contare pochissimo all’interno delle commissioni  (2 componenti su 6). Sono i singoli Atenei, infatti, ad avere piena discrezionalità sulle modalità d’esame e sulle tracce da proporre. 

Secondo i dati diffusi dal MIUR sono 5903 gli esaminati in tutta italia, 2845 gli idonei, con un percentuale di promozione del 48%

Nella speciale classifica degli abilitati compaiono altre tre università campane: Università degli studi della Campania, Luigi Vanvitelli, con 108 esaminati e  70 idonei; l’Università degli studi di Salerno con il 57%  di promossi, su 46 esaminati 26 idonei e l’Università degli studi del Sannio, dove appare più complicato superare lo scoglio dell’abilitazione alla professione. Solo il 35% dei 71 esaminati hanno infatti superato l’esame nel 2015; sono infatti 25 gli idonei alla professione venuti fuori dall’Ateneo sannita.

L’Ordine dei Commercialisti annuncia maggiori controlli ricordando, però, che il problema più serio riguarda gli abusivi della professione, diffusi soprattutto al Sud. Si stima che in Italia siano almeno 30 mila le persone che svolgono la professione senza averne titolo.