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Napoli – “Gli effetti del cambiamento climatico conseguente al riscaldamento globale – che interessa (e interesserà) sempre più il sud Italia ha già prodotto lo spostamento dal clima mediterraneo – a cui eravamo abituati – a uno sub tropicale/semidesertico, come già evidente in larghe aree della Basilicata e della Sicilia. Le cosiddette bombe d’acqua che d’improvviso si abbattono come macigni devastando i nostri territori rientrano anch’esse nel discorso Climate change. Credo che vista l’inevitabilità di queste mutazioni climatiche, Napoli e la sua città metropolitana debbano necessariamente programmare una politica di resilienza, di adattamento e contrasto cioè ai fenomeni climatici avversi che ci coinvolgeranno sempre di più nel prossimo decennio – ha spiegato il candidato alla poltrona di primo cittadino, sostenuto dalle liste civiche “Tutto il bello di Napoli con Sergio D’Angelo”, “La Città che vogliamo con Sergio D’Angelo” e “Lista civica per Napoli – SiAmo Napoli” – Occorre quindi un modo diverso di concepire strade, infrastrutture, edilizia, trasporti, turismo e energia con un rapporto sempre più integrato con la l’ecosostenibilità di tutta la città”. “Aumentando contemporaneamente la biodiversità, con un rapporto totalmente in controtendenza col verde pubblico e con le aree verdi, rispetto agli ultimi 20 anni. Questo è un dibattito – aggiunge – assente nella politica, in città come nel paese. Ma io credo che l’attesa sia un lusso che non ci possiamo più permettere”.