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Il nome nuovo per le elezioni comunali di Napoli, a capo di una coalizione giallorossa, potrebbe essere quello di Vincenzo Spadafora.

L’ex Ministro dello Sport non ha escluso la possibilità di candidarsi a sindaco di Napoli. “Finché sono stato ministro l’ho sempre escluso”, ha detto l’esponente M5S, ospite di ‘Omnibus’ su La7. “E’ una sfida avvincente, non so ancora quali saranno le regole in base alle quali si deciderà, è la città dove sono nato e cresciuto, vediamo”, ha poi aggiunto.

“Il tema delle Comunali è un tema fondamentale, perché sarà il test vero dove noi potremo capire se possiamo continuare a sperimentare questa alleanza, come io immagino , con il Pd”, ha affermato ancora Spadafora. “Credo che dipenderà – ha spiegato – da un lato dal fatto di fare un tavolo a livello nazionale e quindi di decidere per tutte le città insieme e non per ogni singola città”. Per ciò che riguarda la coalizione tra Pd e M5S “la daremo per definitiva con l’arrivo del presidente Conte. Mi sembra difficile chiedere al presidente Conte di guidare un Movimento 5 stelle che si collochi in un’area politica diversa da quella del centrosinistra”.

Spadafora è chiarissimo sull’ormai consolidata posizione del M5S: “Se resta questa legge elettorale, ma anche se dovesse arrivare un sistema proporzionale è inevitabile che noi si dialoghi nell’ambito del centrosinistra”.

Sul fronte interno, Spadafora si è detto “preoccupato per tutte queste espulsioni così immediate, anche se tra queste persone ci sono persone che all’interno del Movimento 5 stelle hanno sempre criticato il mio operato o il fatto che provenissi da altre esperienze. Credo che persone come la Lezzi, come Morra, abbiano avuto e hanno all’interno del Movimento un ruolo, fanno parte della storia di questo movimento, anche discutibili o meno le loro posizioni che anch’io non ho condiviso molte volte. Oggi, se stiamo parlando di una rifondazione, di una evoluzione del Movimento, essere un po’ tutti insieme a capire verso che direzione andiamo sarebbe meglio”.

“Applicare in maniera così rapida e rigida le regole quando abbiamo visto che quando le vogliamo cambiare le cambiamo in 24 ore, mi auguro che possa esserci anche un ripensamento e trovare almeno in questa fase, in cui dobbiamo decidere davvero cosa fare da grandi e come collocare il Movimento 5 stelle nel panorama politico futuro, anche un momento di chiarimento. Il momento delle espulsioni – ha sottolineato Spadafora- si sarebbe evitato se chi ha gestito le trattative avesse avuto più cautela e attenzione a coinvolgere tutto il Gruppo parlamentare”.

“Bisogna avere delle regole del dissenso, il problema – ha aggiunto – è che molte volte non le abbiamo, abbiamo le famose regole non scritte, credo che questa fase sia finita”.

Poi la chiosa finale su Conte: “Può essere di grande aiuto”, a patto “che non sia solo un’operazione di comunicazione”.